Echinopsis chamaecereus

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Scopri l’Echinopsis chamaecereus, conosciuto anche come cactus delle arachidi: una succulenta affascinante e facilissima da coltivare. Con i suoi steli ricadenti e i fiori spettacolari, trasforma ogni angolo in una piccola oasi. Ama il sole, resiste al gelo e non teme la siccità. Perfetta per giardini rocciosi, vasi da balcone o angoli decorativi, è l’alleata ideale per chi cerca bellezza con poca manutenzione.

INDIVIDUAZIONE

Nome scientifico:

Echinopsis chamaecereus o Chamaecereus Silvestrii

Nome comune italiano:

Lobivia di Silvestri, cactus delle arachidi

Famiglia:

Cactaceae

Provenienza:

originaria del Tucumán, Argentina, delle zone montuose che precedono le Ande.

Ambiente:

vive bene tra zone rocciose. Crescendo in montagna resiste al gelo, se tenuta asciutta, e può essere lasciata tutto l’anno all’aperto; cambierà soltanto colore, ma in primavera con le prime annaffiature tornerà verde.

Sempreverde o decidua:

sempreverde

Tossicità:

Non è una pianta tossica né per l’uomo né per gli animali domestici come cani e gatti.

RICONOSCIMENTO VEGETALE

Altezza:

15 – 20 cm

Larghezza (estensione):

30 – 50 cm

Portamento:

ricadente strisciante prostrante

Foglia:

non presenta foglie

Fiore:

molto grandi e vistosi, sono sproporzionati rispetto alla pianta, possono raggiungere i 15-20 cm di diametro. Hanno calice imbutiforme e petali lunghi e colorati. In base alle diverse specie, i colori variano dal bianco al rosa, dal rosso all’arancione. Cominciano a spuntare quando la pianta ha raggiunto l’età matura (3 anni circa)

Fioritura:

dai primi di maggio alla fine di luglio.

Frutto:

piccole bacche rossastre di soli 7 mm. che si aprono da soli una volta maturi lasciando cadere i semi.

Fusto:

di colore verde scuro tendono ad assumere se ben esposti al sole una colorazione rossiccia, sono lunghi tra i 6 ed i 15 centimetri ed hanno 6-9 coste, poco evidenti con areole caratterizzate da fitte spine corte e setolose, disposte lungo i margini delle coste

Proprietà:

nessuna conosciuta

Profumo:

si

NECESSITÀ

Manutenzione:

bassa

Esposizione alla luce:

sole pieno o leggermente in ombra; l’importante è assicurargli una buona luminosità

Tipo di suolo:

terreno aerato e poroso. Il terreno deve essere inoltre povero di sostanza organica e ricco invece di materiale inerte e minerale. È bene evitare l’utilizzo di terriccio comune, che può contenere una quantità eccessiva di sostanza organica.

Acidità del suolo:

pH 6 – 7,5

Area climatica italiana:

L’Echinopsis chamaecereus è presente in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige in zone collinari fino a 200mt.alt.

Bisogno di acqua:

ogni 15 giorni circa in piena estate e durante la primavera; mentre in inverno, durante il periodo freddo necessario al riposo, la pianta non deve essere per nulla annaffiata. Sopporta comunque bene i lunghi periodi di siccità.

Propagazione:

Facile per talea o seme. I piccoli gambi(arachidi) staccati dalla pianta possono essere staccati e piantati subito, radicano facilmente quando toccano il suolo. Le piante emettono generalmente numerosi polloni alla base che, se lasciati liberi di svilupparsi, portano alla nascita di accespugliamenti molto gradevoli soprattutto durante il periodo della fioritura.

Malattie:

molto sensibile all’attacco di cocciniglia cotonosa delle radici e di cocciniglia a scudetto.

Potatura:

non necessita di potature

PARTICOLARITÀ

Il nome Echinopsis chamaecereus deriva dall’unione di due parole greche: echinos, che vuol dire ‘riccio di mare’ ed opsis ovvero, ‘aspetto’. Chiaro riferimento alla sua forma molto simile a un riccio di mare. Vi è anche un’altra possibile interpretazione. Il latino Echinos, che significa “porcospino”, potrebbe far riferimento alla presenza di numerose spine robuste. La radice “Chamae” ha origine dal greco antico e significa “basso, nano” e dal genere Cereus: genere di piante simili a un Cereus piccolo e strisciante. Si tratta, infatti, di una piantina di pochi centimetri di altezza. Sono detti anche “cactus arachide”.

 

Annotazioni

È una specie di cactus a tappeto con numerosi steli fitti e ditali.

Questa succulenta, non richiede cure e accorgimenti, è resistente al tempo, e sicuramente caratteristica per i suoi fiori e per la sua conformazione, per cui spesso, viene considerata una pianta da arredo, da porre negli interni, perfetto per adornare giardini rocciosi, aiuole o balconi.

Resiste anche a gelate fredde, per cui può essere tenuta fuori anche durante l’inverno, seppure sia meglio evitare che raggiunga temperature inferiori ai -8°C. Nei climi mediterranei, dove le media al ribasso è di -2°C, può essere tenuta all’aperto.

La pianta diventa più bella se tenuta a mezz’ombra, ma esposta al sole, soprattutto tutto l’anno, farà più fiori.

In cucina:

non sono noti usi

Il consiglio del mondo del giardino

​Come tutte le cactacee va maneggiata con cura perché, pur essendo vero che i pezzi rotti si possono trapiantare, è anche vero che i fusti si rompono facilmente e questo per la pianta è sempre uno stress. Maneggiatela quindi con cura e con i guanti anche per spostarla di posto.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: ringraziamo molto en.wikipedia.org, knowyourweeds.com, agsanremo.it, uhlig-kakteen.de, giromagi.com, plantsrescue.com, candycacti.com e pinterest.

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