INDIVIDUAZIONE della Glycyrrhiza glabra L.
Nome scientifico:
Glycyrrhiza glabra L.
Nome comune italiano:
Liquirizia
Famiglia:
Fabacee
Provenienza:
Endemica del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Ambiente:
incolti a bordo strade fino ai 1000 metri di altitudine
Sempreverde o decidua:
decidua
Tossicità:
nessuna
RICONOSCIMENTO VEGETALE della Glycyrrhiza glabra L.
Altezza:
fino a un 1 m.
Larghezza (estensione):
fino a un 1 m.
Portamento:
Arbustivo. Suffrutice provvisto di grande rizoma (sotterraneo) con polpa giallastra succosa da cui dipartono fusti aerei flessuosi e dotati di rami.
Foglia:
Alterne appuntite imparipennate, con foglioline ovato-lanceolate, a margine intero. Al tatto risultano vischiose perché sulla pagina inferiore sono presenti piccoli peli intrisi di olio essenziale. Sfregandole si libera il tipico e potente aroma.
Fiore:
Infiorescenze a spiga che si sviluppano all’ascella delle foglie. Brevi racemi con fiori che hanno una corolla blu-viola o bianca sfumata di viola.
Fioritura:
da giugno a luglio
Frutto:
legumi di forma ellittica e colore bruno
Profumo:
si sente se si strofinano le foglie.
NECESSITÀ
Manutenzione:
medio bassa
Concimazione:
si nutre di concimi fosfatici e di stallatico sfarinato. Importante anche l’apporto di magnesio.
Esposizione alla luce:
pieno sole
Tipo di suolo:
ricco, calcareo e argilloso
Acidità del suolo:
Ph 6
Area climatica italiana:
Cresce bene in tutte le aree costiere della nostra penisola. Presente soprattutto nelle regioni centrali e meridionali e in Emilia Romagna. Naturalizzata nell’Italia nordorientale.
Bisogno di acqua:
da giovane va irrigata, ma da adulta bastano le piogge se regolari. Andrà irrigata solo se non piove da più giorni nel periodo vegetativo: non è tra le piante a bassa richiesta idrica.
Malattie:
I funghi sono la principale minaccia. La ruggine è la più pericolosa.
Coltivazione:
Si può riprodurre per talea di rizoma, talea apicale, divisione o per semi che non vanno piantati più di 2 cm in terra a distanza di mezzo metro l’uno dall’altro.
La raccolta parte dal terzo anno di età in Ottobre e in Novembre, prelevando i rizomi durante il periodo di riposo vegetativo. Le radici devono essere essiccate a 40° e poi riposte in vasi di vetro al riparo da luce e calore.
PARTICOLARITÀ
Il nome scientifico del genere deriva dal termine greco glycys (dolce) e rhiza (radice) per le sue radici dolci, l’appellativo specifico glabra evidenzia l’assenza di peli.
Annotazioni
Fa parte delle leguminose.
Emoliente, antinfiammatoria, espettorante, antispasmodica, digestiva e leggermente diuretica. Il principio attivo tipico è la glicirrizina, che ha proprietà antinfiammatorie. Alcuni studi dimostrano che la liquirizia stimola le difese antivirali, contro alcuni batteri e funghi parassiti dell’uomo.
Importanti ricerche americane hanno portato anche alla scoperta del fatto che ci sarebbe un principio attivo di questa pianta in grado di combattere il tumore al seno e alla prostata
In oriente era adoperata per preparare il bagno di Buddha e in ricette afrodisiache.
La sua coltivazione in terra arricchisce il terreno di azoto e combatte le piante infestanti.
In cucina:
si usano le radici bollite che l’industria dolciaria trasforma in prodotti neri, oppure essiccate e vendute per essere succhiate. Largamente utilizzata come aromatizzante nei dolci e nelle bevande analcoliche.
Il consiglio del mondo del giardino
In 10 grammi di radici di liquirizia si trova 1 grammo di glicirrizina. Questo valore supera il limite massimo di assunzione giornaliera che è pari a mezzo grammo al giorno di glicirrizina.
Dunque se soffri di pressione alta, problemi cardiaci, diabete, malattia renale o sei in dolce attesa dovresti consumare la liquirizia con molta moderazione, o evitarne del tutto l’utilizzo.
Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!
BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com
Fonti delle immagini: si ringraziano Andrea Moro ©Dipartimento di Scienze della vita – Università degli studi di Trieste, per la foto della pianta intera, venditapianteonline.it per il fiore, vivaiprandini.com per le foglie, actaplantarum.org per i frutti e i semi, inherba.it per il fusto, Pixabay e moltissime grazie a Marion Wellmann per le caramelle, Susanne Hillmer per le radici e a Shirley Hirst per la foto social.