Prunus laurocerasus

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Il Prunus laurocerasus, noto come Lauroceraso, è un arbusto sempreverde della famiglia delle Rosaceae, originario dell’Asia Minore e dell’Europa orientale, introdotto in Italia nel XVI secolo. Raggiunge un’altezza di 7-10 metri e una larghezza di 7 metri. Le foglie sono ellittiche, coriacee, verde scuro nella pagina superiore e più chiare in quella inferiore, lunghe fino a 20 cm. Fiorisce in primavera con fiori bianchi a forma di stella, riuniti in pannocchie erette lunghe fino a 12 cm. I frutti sono bacche nere a maturazione, contenenti acido cianidrico, rendendo la pianta velenosa in tutte le sue parti. Predilige esposizioni soleggiate o mezz’ombra e terreni neutri e umidi.

INDIVIDUAZIONE

Nome scientifico:

Prunus laurocerasus

Nome comune italiano:

Lauroceraso, Lauro regio, Lauro imperiale.

Famiglia:

Rosaceae

Provenienza:

originario dell’Asia minore e dell’Europa orientale ed è stato importato in Italia durante il secolo XVI.

Sempreverde o decidua:

Sempreverde

RICONOSCIMENTO VEGETALE

Altezza:

7 – 10 m

Larghezza (estensione):

7 m

Portamento:

Albero di media altezza ma spesso coltivato a siepe

Foglia:

Le foglie sono verde scuro, molto più chiare e lucide quando giovani; di un bel verde scuro nella pagina superiore, in quella inferiore sono verde pallido. Ellittiche e lanceolate, hanno margine dentato. Lunghe fino a 20 cm e larghe 6 coriacee; di forma oblunga, e tondeggiante verso l’apice; lievemente seghettate verso l’esterno.

Fiore:

I fiori sono bianchi a forma di stella; sono riuniti in una sorta di pannocchie erette lunghe fino a 12 cm. Fioriscono in primavera ma non è rara una seconda fioritura autunnale.

Fioritura:

aprile – giugno

Frutto:

a bacca, sono tondi e larghi 1,2 cm. Prima verdi, poi rossi e neri a maturità Fruttifica a fine estate-inizio autunno.

Profumo:

si ma acido

Tossicità:

pianta velenosa in tutte le sue parti perché contengono acido cianidrico.

NECESSITÀ 

Manutenzione:

Non ha particolari esigenze.

Concimazione: 

Si consiglia di somministrare una volta all’anno, meglio se in autunno, del concime a base di stallatico. Vanno coperti sia il piede della pianta che la zona circostante, evitando di toccare il tronco. In primavera è possibile aggiungere poco concime granulare per piante verdi. In estate, infine, è bene eseguire concimazioni utilizzando concimi organici a base di urea. Nella prima fase di coltivazione, prediligere un concime a base di azoto, per favorire una buona crescita della pianta garantendo lo sviluppo vegetativo.

Esposizione alla luce:

sole, mezz’ombra (Predilige una zona soleggiata per almeno una parte del giorno)

Tipo di suolo:

Terreno neutro, umido. Assolutamente da evitare i suoli calcarei o comunque troppo compatti e argillosi.

Acidità del suolo:

PH non superiore a 7.5

Area climatica italiana:

sopporta bene fino a -20° fino alle alte temperature e un’altitudine non superiore ai 300 metri (ideali) o 700 metri (effettivi).

Bisogno di acqua:

Per gli esemplari adulti sono sufficienti le piogge tranne in caso di periodi particolarmente secchi dove bisogna intervenire con irrigazioni.

Malattie: 

piuttosto resistente alle malattie, la cocciniglia che rovina anche i rami, i funghi che divorano il legno dei rami, e gli afidi che provocano l’arricciamento e accartocciamento delle foglie colpite. Un altro importante nemico è l’oidio perforante, un fungo che colpisce prevalentemente le foglie giovani: inizialmente, queste vengono ricoperte da una patina biancastra e poi arrivano a necrotizzarsi con conseguente formazione di tagli e perforazioni. Di fronte a questa problematica, si consiglia di tagliare e bruciare tutte le parti affette e, in primavera, soprattutto in zone molto umide e con forte escursione termica, spargere spesso zolfo bagnabile o appositi prodotti antioidici. Attenzione anche all’esposizione: in estate, l’eccessiva esposizione alla luce diretta del sole può provocare ustioni sulle foglie che si manifestano come macchie color bruno o bronzeo.

Potatura: 

Nel caso di Laurocerasi che vanno a formare una siepe, la potatura va effettuata 2 volte all’anno, preferibilmente a inizio giugno e alla fine di settembre. Si consiglia di utilizzare le cesoie anziché il tosasiepi poiché quest’ultimo potrebbe recidere in malo modo le foglie grandi. Per le piante coltivate in vaso, è sufficiente eliminare i rametti secchi o rovinati.

Propagazione:

In natura la pianta si dissemina grazie agli animali, soprattutto i merli e gli storni che, nutrendosi dei suoi frutti, espellono i semi lontano dal luogo di origine.

PARTICOLARITÀ 

Il nome deriva dalla somiglianza dei frutti alle ciliegie (Prunus cerasus) e delle foglie all’alloro (lauro)

Piace alle api che ne raccolgono il liquido secreto alla base delle foglie e il nettare e il polline dei fiori.

Annotazioni

Prunus laurocerasus trova impiego come pianta ornamentale e da barriera (siepe) grazie al suo fitto fogliame.

Uso terapeutico:

il distillato, l’acqua di lauroceraso, in passato è stato usato come calmante per la tosse.

Oggi, a causa dei glucosidi cianogenetici contenuti al suo interno, l’utilizzo in tal senso è vietato. Per il medesimo motivo, l’uso del lauroceraso è stato proibito anche in ambito cosmetico.

In cucina:

Non viene utilizzato.

Il consiglio del mondo del giardino

Come riconoscere l’alloro dal lauroceraso? Annusate le foglie. L’alloro si farà riconoscere immediatamente per il inconfondibile profumo.

Per voi ed i vostri animali attenzione a non ingerire le foglie del lauroceraso!

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: si ringraziano Pixabay ed in particolare Manuela, Leopictures, Solfaroli Renzo, Christine Pfister, Manfred Richter, Wikipedia, Hans e plants.ces.ncsu.edu, actaplantarum.org, Hoogenraadplant.nl e brandywinetrees.com.

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