INDIVIDUAZIONE
Nome scientifico:
Sedum spp. (spp= nelle varie specie)
Nome comune italiano:
Sedum. Popolarmente le piante di sedum sono conosciute con i loro nomi volgari. Il Sedum acre è ad esempio chiamato borracina acre, il Sedum sieboldii è noto come crassula del Giappone o erba teresina mentre il Sedum telephium viene chiamato Erba da calli, Borracina massima o, più di frequente, Erba della Madonna
Famiglia:
Crassulaceae
Provenienza:
originaria delle zone fredde e temperate dell’Eurasia. Si trova praticamente ovunque tranne che in Australia e in Polinesia.
Ambiente:
Parecchie specie crescono spontanee su muri e nei giardini rocciosi.
Sempreverde o decidua:
Decidui o sempreverdi a seconda della specie
Tossicità:
no
RICONOSCIMENTO VEGETALE
Altezza:
10 -15 cm, ci sono specie a portamento arbustivo che possono raggiungere i 90 cm
Larghezza (estensione):
40 – 60 cm.
Portamento:
I sedum hanno portamenti molto vari: strisciante, cespuglioso ed erboso come il sedum acro che non supera i 10 cm di altezza o più imponente come il notevole sedum spectabile.
Foglia:
persistenti, ovali, disposte a rosetta a formare una sorta di stella. Le foglie sono carnose e generalmente verde chiaro ma d’inverno presentano spesso margini rossi.
Fiore:
di piccole dimensioni, possono essere solitari oppure riuniti in infiorescenze a grappolo, pannocchia, corimbo. Hanno forma a stella o a campanula. l colori variano dal bianco-crema al giallo intenso, dal rosa al rosso-porpora, al violetto.
Fioritura:
Maggio – Settembre
Frutto:
insignificante
Fusto:
sia eretto che pendente, quasi sempre a cespi
Proprietà:
Le sue specie sono tutte molto apprezzate in erboristeria e nell’ambito della medicina naturale. Contengono infatti sostanze che conferiscono diverse proprietà: cicatrizzanti, astringenti, emollienti, antidolorifiche.
Le foglie fresche vengono usate esternamente come: antinfiammatori naturali, ad esempio per placare piaghe o ulcere della pelle o della mucosa orale, cicatrizzanti, lenitivo in caso ustioni, eritemi (anche solari), cisti, mastiti. Inoltre, la sua applicazione a livello topico favorirebbe la fuoriuscita di corpi estranei incastrati sotto la cute, come schegge di ferro o legno.
Profumo:
leggero
NECESSITÀ
Manutenzione:
facile. Sono considerate piante “rustiche” e “semirustiche” perché sopportano anche le basse temperature e a volte anche il gelo.
Esposizione alla luce:
mezzombra. Sole solo con temperature tra i 18 e i 20°
Tipo di suolo:
gessoso, fertile, sabbioso
Acidità del suolo:
leggermente acido o neutro. pH 6 – 7,5
Area climatica italiana:
sopravvive tra – 10° e 40 °C in Nord e Appennini, Centro, Sud e isole. Le specie rustiche sono coltivate all’aperto in tutta l’Italia, fatta eccezione per le specie alpine che non sono adatte ai climi caldi, mentre quelle semi-rustiche andranno messe al riparo in inverno, anche se sopportano temperature al di sotto dello zero.
Bisogno di acqua:
in estate va annaffiato regolarmente, aspettando però che il terriccio sia asciutto del tutto, mentre tra autunno e primavera è bene irrigare solo se le foglie perdono turgore
Propagazione:
Seme, talea: va effettuata tra maggio e giugno. Si procede tagliando con cesoie affilate e disinfettate alcune parti apicali di fusto lunghe 5 cm circa. Dopo averle fatte seccare un paio di giorni all’aria aperta, si interrano in terriccio specifico.
Divisione per cespi: bisogna staccare dal ceppo madre una o più parti con le proprie radici, e poi metterle subito a dimora. In questo caso, operare tra ottobre e marzo.
Potatura:
a mano a mano che le foglie disseccano o presentano danni, vanno subito eliminate per evitare che possano veicolare malattie parassitarie.
Malattie:
afidi / cocciniglia
Coltivazione:
Facile anche se molto lenta.
PARTICOLARITÀ
Il nome del genere Sedum viene definito da Linneo e potrebbe derivare dal verbo “sedeo” ovvero “io mi siedo” per il portamento prostrato di numerose varietà di queste piante, o da “sedare”, “calmare” in riferimento ad alcune proprietà del sedum.
Annotazioni
Genere che comprende molte specie (oltre 400), spesso succulente e resistenti alla mancanza d’acqua. Decorativi il fogliame, con grande varietà di forme e sfumature di colore, e i fiori, di solito gialli ed estivi, ma non mancano le eccezioni. Per approfondire qualche specie consultare i vivai suggeriti sotto da Mondo del Giardino.
In giardino viene usato come pianta tappezzante o per colorare un giardino roccioso: se trova le giuste condizioni, la pianta tende a crescere spontaneamente anche in ambienti aridi.
I sedum vengono utilizzati nei tetti verdi per via della loro grande resistenza, data dalla loro particolare strategia fotosintetica (CAM) che gli consente di sopravvivere anche con precipitazioni molto ridotte.
In cucina:
alcune specie sono commestibili quali:
Sedum tectractinum Shanghai: i cinesi usano mangiare le giovani foglioline crude prima del periodo della fioritura, nelle insalate con le uova di oca salate, oppure cotte o aggiunta ai minestroni.
Sedum rupestre: si usano le foglie dopo averle private dei fusti, solitamente crude aggiunte alle insalate per renderle più saporite, oppure con l’insalata di patate lesse o altri piatti con cibi crudi. Può anche essere utilizzato in minestre di verdure.
Sedum album ssp. Album: si consumano le foglie sia crude, aggiunte alle insalate alle quali conferiscono un sapore acidulo, sia cotte nelle frittate oppure come verdura di contorno, da sola o mixata ad altre erbe. I giovani getti hanno un sapore aspro, ma questa caratteristica si attenua nelle foglie più adulte o con la cottura.
Il consiglio del mondo del giardino
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Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie a Onkel Ramirez per la foto social e beauty_of_nature per la copertina, poi a discesa Alicja, DEZALB, Martin Hetto, Mabel Amber, who will one day, Carola68 Die Welt ist bunt……, Manfred Richter, Luisella Planeta LOVE PEACE , wal_172619, LeGeorgiche, Spillycactus, e Beverly Buckley da Pixabay per l’immagine di chiusura.