Un giardino spontaneo nel Roero

 

Dov’è questo giardino spontaneo nel Roero?

Tra le colline dell’Astigiano, nella zona delle terre Alfieri tra i comuni di San Damiano e Cisterna d’Asti, il paesaggio ha un sapore antico (d’antan diremmo qui in Piemonte). Ampie vallette si alternano a dolci rilievi ricoperti di noccioleti e piccoli appezzamenti a bosco.

 

 

Dall’estero molto interesse

Nonostante la vicinanza alle ben note Langhe e al Roero, questo territorio non gode della stessa fama, tuttavia la sua bellezza non è sfuggita a molti, in particolare ad Olandesi e Americani che negli ultimi anni hanno acquistato numerose proprietà per potervi trascorrere lunghi periodi dell’anno nella quiete del basso Piemonte.

 

 

Un giardino spontaneo nel Roero:

I Progettisti

In tale contesto, all’interno di un’antica cascina ristrutturata ai fini abitativi, il duo formato dall’architetto Monica Novara e dall’architetto paesaggista Michele Boaretti con il nome di Campo.Studio, si è trovato ad intervenire su un giardino di grandi dimensioni caratterizzato da limitate porzioni pianeggianti ed organizzato in una serie successiva di balze di terreno alternate ad ampie scarpate in terra.

 

 

L’idea alla base del progetto

L’idea di fondo, per espressa volontà dei proprietari, è stata quella di dar vita ad una serie di differenti atmosfere vocate alla collezione di piante provenienti da diversi areali del mondo, non separate tra loro ma, anzi, messe in dialogo grazie a voluti e pacifici ‘sconfinamenti vegetali’ tra un ambiente e l’altro.

 

Gli scogli da superare

Il tema, sebbene affascinante, ha da subito messo in evidenza una serie di problematiche di natura tecnica, compositiva ed ecologica.

Il primo elemento ha riguardato l’inserimento del nuovo giardino all’interno di un paesaggio consolidato e fortemente caratterizzato. La sfida era quella di inserire in modo armonico la nuova composizione in modo da non sembrare un’entità avulsa dal contesto.

In secondo luogo, a causa delle dinamiche climatiche degli ultimi anni è venuta alla luce la necessità di far convivere il giardino con lunghi periodi siccitosi e con rapide e abbondanti piogge, il che ha fortemente influenzato la scelta delle piante.

 

 

Per un giardino spontaneo nel Roero:

Come si sono superati gli scogli?

A causa della vastità dell’area, si è optato per una realizzazione in lotti. Il primo dei quali, posto in prossimità dell’abitazione, ha interessato una stretta e lunga scarpata in terra, solcata nel centro da una scala in acciaio Corten e lastre lapidee e terminata nell’estremo meridionale da una massicciata in pietra di Luserna.

 

 

Le regole della composizione

La composizione ha seguito precise regole scientifiche sia per il quantitativo di piante da impiegare che per la loro disposizione, facendo proprie le teorie del ‘New Perennial Movement’ che vede in Piet Oudolf, Cassian Schmidt e Nigel Dunnet tra i principali esponenti a livello globale.

In tale porzione del giardino si è deciso di realizzare un bordo misto a struttura complessa, ottenuto dalla combinazione di numerose varietà di erbacee perenni e bulbose da fiore, pensate per garantire una continua alternanza di fioriture, tessiture e variazioni cromatiche.      

 

 

Gli elementi verdi strutturali

È stata quindi predisposta una maglia, non geometrica, di piante definite ‘Strutturali’ per via della loro persistenza e per la discreta stabilità che presentano nella fase di crescita e accestimento. Tra queste troviamo le splendide Kniphofia ‘Echo Mango’ dai fiori tubulari arancio chiaro che si ripetono da maggio a settembre e due varietà di graminacee come la Stipa tenuissima dai toni caldi e paglierini e la Festuca amethystina dal fogliame glauco, in contrasto di colore con le precedenti.

 

Gli elementi verdi che scandiscono le stagioni

A seguire si è arricchito il bordo con piante dotate di maggiore mobilità o la cui struttura fuori terra subisce decise trasformazioni a seconda delle stagioni, questo per dare al giardino una componente dinamica in grado di renderlo sempre diverso nel tempo. Tra queste troviamo gli Helenium e i Phlomis, ma anche L’Euphorbia ‘Ascot Rainbow’ dallo splendido fogliame variegato e poi L’Echinops ritro e la Perovskia ‘Little Spire’ seguendo con attenzione l’accostamento tra una componente maggioritaria di colori caldi, unita a note in contrasto nei toni del blu-viola.

 

Le coprisuolo

Gli ultimi elementi necessari per completare il bordo misto sono le piante copri-suolo o dotate di una notevole capacità di accestimento. In questo caso la scelta è caduta su esemplari di Geranium ‘Biokovo’ e di Sedum ‘Xenox’ caratterizzato dal fogliame porpora-violaceo, A questi si sono unite due differenti varietà di Iris germanica pronti ad allietare con le loro corolle i primi caldi di maggio.

 

I visibili risultati del proprio lavoro

La composizione ha visto la luce nel mese di aprile e, nonostante l’impianto tardivo, già nel mese di giugno si sono potute apprezzare le prime splendide e, per certi versi inaspettate, fioriture. La luce del sole, la pioggia e il vento sembrano giocare con le giovani piante restituendo ogni giorno un quadro diverso.

Il consiglio del mondo del giardino

Utilizzare le erbacee perenni per il nostro spazio verde aiuta noi con la sua generosità di fioriture ed il pianeta dove noi stessi viviamo. Se volete rivolgervi a questo studio di paesaggisti lo trovate nella VETRINA

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Per le Immagini ringraziamo CampoStudio.

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