INDIVIDUAZIONE
Nome scientifico:
Abies nordmanniana
Nome comune italiano:
Abete del Caucaso, Abete di Normann
Famiglia:
Pinaceae
Provenienza:
originaria del Caucaso occidentale, Anatolia e coste del Mar Nero. Introdotto in Europa nel XIX secolo.
Ambiente:
Adatto a climi montani con estati umide e fresche. Vive ad altitudini comprese tra i 1000 e i 1.800 m s.l.m. sopportando alte umidità e temperature invernali inferiori ai -25 °C.
Sempreverde o decidua:
sempreverde
Tossicità:
no
RICONOSCIMENTO VEGETALE
Altezza:
In Italia può raggiungere 25-30 m. Nelle zone d’origine può raggiungere circa 60 metri.
Larghezza (estensione):
In Italia può raggiungere 15 m. nel punto più largo.
Portamento:
Albero di prima grandezza a fusto diritto. La chioma è conico-piramidale, i palchi sono molto fitti e disposti regolarmente con andamento spiralato, quasi mai penduli.
Foglia:
Aghiforme di color blu intenso sopra e verde più chiaro argentato sotto
Fiore:
Le conifere non producono fiori, ma ‘sporofilli’. Fiori dai sessi separati sulla stessa pianta. I fiori maschili sono stami squamiformi, riuniti a formare coni rossicci portati a gruppi e simili a un lampone, quelli femminili formano insieme coni singoli portati dalla parte alta della pianta, violacei, conici o cilindrici, resinosi e con le squame spiralate che hanno ciascuna due ovuli alla base.
Fioritura:
Aprile – maggio
Frutto:
coni cilindrici bruno-verde, lunghi 10-15 cm
Tronco:
La corteccia, negli esemplari giovani è liscia, di colore tendente al grigio. Con la crescita diviene più scura e, inspessendo, si screpola in grandi placche separate da profonde incisioni.
Proprietà:
Dalle foglie e dal legno di abete e di altre conifere si ricava l’essenza di trementina, molto usata in medicina e in veterinaria per contusioni, strappi e lividi per la sua proprietà anti-reumatica e antisettica.
Una manciata di rametti, o di gemme, avvolti in una garza di cotone ed infusi nell’acqua calda della vasca permettono di realizzare un bagno balsamico e rivitalizzante, adatto dopo un’intensa attività sportiva.
Profumo:
Delicato della pianta
NECESSITÀ
Manutenzione:
bassa
Esposizione alla luce:
è un albero da ombra o mezz’ombra.
Tipo di suolo:
cresce rigoglioso soprattutto in terreni profondi, ricchi di nutrienti e humus. Il drenaggio è importantissimo: eventuali ristagni d’acqua possono provocare marciumi radicali che fanno morire la pianta.
Sopporta i terreni anche molto argillosi ma non calcarei e gessosi.
Acidità del suolo:
da pH 5 a pH 8
Area climatica italiana:
diffuso in tutto l’arco alpino
Bisogno di acqua:
Il suo aerale nativo è caratterizzato da precipitazioni annue di 800-2.400 mm e da una temperatura annua media di 6-11 °C.
L’irrigazione dovrebbe essere regolare ma moderata, lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Solitamente bastano le piogge, ma nel periodo estivo patisce la siccità e, se possibile, va irrigato regolarmente una volta alla settimana.
Propagazione:
per seme o da polloni
Potatura:
Non richiede potatura, se non l’eliminazione di rami secchi o malati. Volendo intervenire, evitare il taglio della cima, e lavorare all’inizio della primavera
Malattie:
Viene attaccato da Adelges tsugae, afidi, falene, cocciniglie e ragnetti rossi. Anche i daini lo danneggiano.
PARTICOLARITÀ
Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un’interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo. Il nome specifico nordmanniana fu assegnato in onore del biologo finlandese Alexander von Nordmann, che introdusse questa sottospecie nei giardini botanici nel 1838
Annotazioni
Questo particolare abete ha una ripresa vegetativa piuttosto ritardata.
I giovani esemplari sono sensibili al calore e alla siccità, ma dall’età di 2-3 anni questa sensibilità diminuisce e i luoghi asciutti sono ben tollerati. Sopporta il gelo.
È una specie altamente competitiva.
Viene ampiamente sfruttato per lo più nelle regioni dove cresce in modo spontaneo, mentre in paesi come il nostro è visto quasi esclusivamente come albero ornamentale, in parchi e giardini o come albero di Natale.
Patisce l’inquinamento atmosferico, quindi non è adatto alle zone molto trafficate.
In cucina:
nessun utilizzo
Il consiglio del mondo del giardino
Se decidete di mettere in giardino quello di natale dovete avere alcune accortezze. Dovete abitare in montagna ed avere uno spazio di almeno 10 metri di larghezza per lo sviluppo. Ci vorranno 10 anni ed arriverà ad occuparli, ma per i primi 4 riuscirete ancora a farci l’albero!
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BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com
Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie a Teodor Buhl per la foto social, Zane per la copertina e di seguito Hans, Hans, Teodor Buhl, mitel.dimi.uniud.it, xesisex, Hans, Hans e Zane.