Araucaria araucana

mondo-del-giardino araucaria araucana foglia

INDIVIDUAZIONE dell’Araucaria araucana

Nome scientifico:

Araucaria araucana

Nome comune italiano:

Pino del Cile o del Paranà o Albero delle scimmie

Famiglia:

Araucariaceae

Provenienza:

Cile centrale e Argentina centro occidentale

Ambiente:

Il suo ambiente naturale sono i pendii e gli altopiani delle Ande cilene e argentine, in particolare sopra 1000 m, in regioni contraddistinte da grandi nevicate invernali ma anche Australia, l’Isola di Norfolk, Nuova Caledonia e l’isola di Nuova Guinea.

Sempreverde o decidua:

Sempreverde

Tossicità:

no

RICONOSCIMENTO VEGETALE dell’Araucaria araucana

Altezza:

Nelle zone d’origine l’Araucaria araucana raggiunge i 30-50 m di altezza, con tronchi fino a 2,2 m di diametro, anche se la media è di circa 25 m di altezza, con tronchi di 1 m di diametro. (1,5 a 10 anni)

In Italia può arrivare al massimo ai 15-20 m; comunque si tratta di un’altezza tutt’altro che trascurabile.

Larghezza (estensione):

7-10 m.

Portamento:

forma conica larga e regolare. I rami sono, in età giovanile, disposti orizzontalmente e la pianta assume una forma conica. In età adulta, invece, la pianta assume una caratteristica forma più arrotondata e i rami inferiori sono rivolti verso il basso.

Foglia:

Le foglie sono spesse, dure e appuntite, di forma triangolare, lunghe 3–4 cm e larghe 1–3 cm alla base, con il bordo tagliente come un rasoio. Rimangono sull’albero per 10-15 anni e ricoprono gran parte dell’albero a eccezione dei rami più vecchi.

Fiore:

Infiorescenze simili a grosse pigne che vengono prodotte su esemplari di almeno 30 anni. pianta dioica, con gli sporofilli maschili e femminili posti su piante differenti, anche se si conoscono esemplari con entrambi.

I coni femminili sono tondeggianti, isolati e posti nella parte terminale dei rami.

I coni maschili sono riuniti a gruppi e anch’essi sono posti al culmine dei rami.

Come tutte le conifere, l’impollinazione avviene tramite il vento. Gli sporofilli femminili sono riuniti in infiorescenze sferiche. Quando sono impollinati, producono frutto grande, del diametro di 12–20 cm con semi simili a grossi pinoli posti alla base di ogni scaglia. Lo strobilo può contenere fino a 200 semi: in natura si disintegra a maturità per rilasciare i semi che vengono poi dispersi dagli animali.

Frutto:

I frutti sono coni globosi, eretti, sono molto grandi, quasi come un pallone ed ognuno contiene fino a 200 semi, che vengono dispersi solo quando (in autunno) i coni, giunti a maturazione, si sfasciano. Ciò può accadere sull’albero o, più frequentemente, quando cadono sul terreno, e sono tanto pesanti che possono spezzare anche il ramo che li porta.

I semi, commestibili, vengono prodotti ad intervalli di 3-4 anni.

Tronco:

corteccia grigia e rugosa, assai spessa.

Proprietà:

“Il pinolo è il seme della Araucaria araucana. Si tratta di un seme estremamente nutriente che rappresenta l’alimento base delle comunità Mapuche del sud dell’Argentina e del Cile, che lo consumano cotto o tostato. (da fondazioneslowfood.com)

Se volete approfondire questo argomento andate qui.

Profumo:

no

NECESSITÀ

Manutenzione:

Bassa

Esposizione alla luce:

luogo soleggiato e riparato dal vento.

Tipo di suolo:

meglio acido e ben drenato

Acidità del suolo:

pH 6 / 6.5

Area climatica italiana:

vive molto bene nelle regioni del nord, soprattutto dove gli inverni sono freddi, e le estati non eccessivamente calde, con buone precipitazioni; in tutte le altre regioni questi alberi tendono ad adattarsi molto bene; solo che questo adattamento spesso si ripercuote sulla durata della vita degli alberi, che tipicamente non diventano secolari se posti a dimora in Italia. 

Bisogno di acqua:

le giovani piante vanno annaffiate regolarmente, ma da adulta sopporta anche lunghi periodi di siccità. Attenzione però alle nuove situazioni climatiche estive che potrebbero richiedere qualche annaffiatura.

Propagazione:

Essendo una pianta con esemplari femminili e maschili su piante diverse ci vuole l’impollinazione che non è alla portata di tutti. È anche moltiplicabile per talea.

Malattie:

raramente possono essere colpite da afidi o cocciniglie. Più spesso bastano eccessive innaffiature che provocano marciumi radicali e malattie fungine come l’Armillaria o periodi di siccità molto prolungati.

Potatura:

solo di rami danneggiati o morti.

PARTICOLARITÀ

Il nome comune albero delle scimmie deriva dal nome inglese Monkey-puzzle tree dato perché l’intreccio dei rami “avrebbe confuso notevolmente una scimmia che avesse voluto scalare l’albero”. Questa frase sarebbe stata realmente pronunciata in Cornovaglia dall’amico di un proprietario della pianta. Siccome però una scimmia non potrebbe scalare l’albero senza rimanere ferita dalle spine e dato che nell’ambiente naturale della pianta non ci sono scimmie, gli anglosassoni preferiscono ora chiamarlo pehuén, il nome originale in lingua mapudungun.

Il peso della neve spesso rompe i rami più vecchi così l’albero mantiene solo una piccola chioma di rami nuovi sopra un tronco a colonna: un portamento abbastanza differente dalla forma conica che assume nei giardini temperati.

Annotazioni:

Scoperto in Cile intorno al 1780, venne chiamato Pinus araucana da Juan Ignacio Molina nel 1782. Nel 1873, Karl Koch pubblicò la combinazione Araucaria araucana, rendendo valido il nome di Molina nel nuovo genere.

Pianta dalla crescita molto lenta. In 10 anni arriva a 1,5 m. di altezza.

Molte “popolazioni” di araucaria sono ciò che resta di vaste foreste assai diffuse anticamente. Questi alberi colonnari, infatti, sono fossili viventi, risalenti all’inizio dell’era Mesozoica. 

I “Pinoli” di Araucaria sono utili anche per nutrire come capre, maiali e bovini durante l’inverno. Si possono, inoltre, realizzare tinture naturali di colore rosa pallido per filati di lana da tessere nei telai Mapuche.

In cucina:

I “Pinoli” di Araucaria (nelle infiorescenze femminili) possono essere consumati fritti, crudi e cotti.

Con il pinolo si producono anche bibite fermentate e si preparano numerose ricette come purè, cazuela (una zuppa tradizionale), empanadas (fagottini di pasta ripieni), sopaipillas (frittelle)” (da fondazioneslowfood.com)

Il consiglio del mondo del giardino

Le Araucarie araucana nei luoghi d’origine sono in via d’estinzione, sono quindi protette dalle convenzioni internazionali, per questo motivo in Europa possono circolare soltanto esemplari provenienti da coltivazione, e non prelevati in natura.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie a Ralf Michel per la foto per i social, Michael Treu per la foto di copertina, Hans, Actaplantarum.org, WikimediaImages, Patricio Hurtado, Actaplantarum.org, Hans, Actaplantarum.org, Patricio Hurtado per l’immagine di chiusura.

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