Euphorbia milii

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L’Euphorbia milii, nota come Corona di Cristo, è una pianta decidua originaria del Madagascar, apprezzata per le sue fioriture vivaci e la facilità di coltivazione. Adatta a climi caldi, teme il gelo e i ristagni idrici. Tossica in tutte le sue parti, richiede cautela. Fiorisce quasi tutto l’anno in piena luce, è resistente alla siccità e simboleggia speranza e forza d’animo. Ideale come pianta ornamentale da interno o esterno.

In natura l’Euphorbia milii utilizza le spine non per difesa ma per attaccarsi e sorreggersi ad altri alberi in modo da potersi mantenere eretta e raggiungere maggiori altezze senza spezzarsi.

INDIVIDUAZIONE

Nome scientifico:

Euphorbia milii

Nome comune italiano:

Corona di Cristo o spina di Cristo

Famiglia:

Euphorbiaceae

Provenienza:

Madagascar. La pianta di corona di Cristo è originaria delle regioni tropicali e subtropicali, dove la temperatura media si aggira tra i 20 e i 38 ℃.

Ambiente:

il suo habitat naturale include cespugli secchi, aree rocciose e habitat forestali. La pianta preferisce le temperature calde e non tollera bene le temperature fredde. Nelle stagioni più fredde, si consiglia di mantenere la temperatura tra i 18 e i 24 ℃ per aiutare la pianta ad adattarsi.

Sempreverde o decidua:

decidua

Tossicità:

Sebbene sia una pianta d’appartamento popolare, la Corona di Cristo è altamente velenosa, con l’ingestione di qualsiasi parte che causa una tossicità moderata. La sua linfa contiene sostanze chimiche nocive che possono provocare irritazioni sia agli occhi che alla pelle se non maneggiate con cautela. Il contatto con gli occhi può causare sbuffi e gonfiori e il contatto con la pelle probabilmente porterà a dermatiti. L’avvelenamento per ingestione può causare irritazione e formazione di vesciche alla bocca e alla gola, vomito e dolore addominale. Se la linfa viene ingerita, può causare cecità temporanea. L’avvelenamento si verifica più spesso nei bambini a causa dei fiori luminosi e invitanti.

RICONOSCIMENTO VEGETALE

Altezza:

nel suo ambiente naturale 90cm – 2 m. Da noi rimane intorno ai 60 cm.

Larghezza (estensione):

stesso discorso per l’altezza. Nel suo ambiente naturale raggiunge i 2 m. Da noi più facilmente i 60 cm.

Portamento:

eretto, con molte ramificazioni che mostrano delle grosse spine acuminate.

Foglia:

lanceolate di colore verde brillante che durante l’inverno vengono perse.

Fiore:

A forma di farfalla, il piccolo fiore è composto da due petali, quindi forma un piccolo grappolo, verde in estate e rosso in inverno

Fioritura:

può fiorire tutto l’anno, anche in inverno, se ha molta luce e temperature fresche ma non fredde.

Frutto:

composto da tre parti che espellono i semi al momento della maturità

Fusto:

ha più fusti semi-legnosi (lignificati solo in esemplari molto vecchi e solo in prossimità del suolo) dalla corteccia grigiastra che, ergendosi e ramificandosi ripetutamente, conferiscono alla pianta una forma piuttosto regolare e compatta. Carnoso e succulento, eretto, ramificato, spinoso. Le spine possono raggiungere anche i 5 cm

Proprietà:

In passato hanno tentato di usarla per curare, ma poi non lo è stata più probabilmente perchè non ha portato giovamento.

Profumo:

leggero

NECESSITÀ

Manutenzione:

Bassa.

Esposizione alla luce:

Pieno sole. Il troppo caldo e troppo freddo possono provocare la caduta di fiori e foglie, ma la pianta sopravvive grazie al suo fusto spinoso che immagazzina l’acqua necessaria alla sopravvivenza.

Tipo di suolo:

tipico delle cactacee

Acidità del suolo:

pH 6 – 7

Area climatica italiana:

Non cresce spontanea, ma solo coltivata per la vendita.

La pianta teme i forti sbalzi di temperatura e i repentini cambi di esposizione che possono provocare la caduta del fogliame. Ama il sole e i climi caldi; non tollera il gelo intenso e va tenuta al riparo da correnti d’aria fredda.
In casa preferisce molta luce e clima fresco; in balcone e giardino può vivere bene anche in posizioni soleggiate.

Bisogno di acqua:

Non teme l’afa estiva e ha resistenza alla siccità, anche se la carenza di acqua può far cadere i fiori e le foglie, che si riformano quando le radici ritrovano sufficiente umidità.

Propagazione:

seme e talea

Malattie:

le piante possono essere suscettibili agli attacchi di afidi e cocciniglie, vanno regolarmente controllate ed eventualmente trattate con un insetticida naturale o alcol isopropilico, da applicare con un batuffolo di cotone. Come e più di altre piante non sopporta il ristagno d’acqua. Se si notano segni di marciume, è bene ridurre l’irrigazione e controllare se sia necessario cambiare il terreno per migliorare il drenaggio.

Potatura:

È importante per mantenere la pianta in salute e favorire una crescita rigogliosa. Rimuovete i rami vecchi o morti e qualsiasi fiore appassito, per stimolare nuove fioriture. Effettuate la potatura all’inizio della primavera o dopo la fine del periodo di fioritura.

PARTICOLARITÀ

Il nome della specie deriva da Pierre Bernard Milius, governatore della Riunione, il quale introdusse la specie in Francia nel 1821. Secondo il mito, la specie sarebbe stata introdotta in Medio Oriente in tempi antichi e sarebbe stata utilizzata nella corona di spine che fu posta sul capo di Gesù Cristo nel corso degli eventi che portarono alla crocifissione.

È comunemente nota come corona di Cristo o spina di Cristo per le spine e per i fiori di colore rosso che evocano le gocce di sangue.

Se volete approfondire le curiosità su questa pianta potete andare qui Viridea

Annotazioni

In natura l’Euphorbia milii utilizza le spine non per difesa ma per attaccarsi e sorreggersi ad altri alberi in modo da potersi mantenere eretta e raggiungere maggiori altezze senza spezzarsi.

Una pianta ideale per decorare qualsiasi ambiente perché oltre ad essere molto semplice nella coltivazione le sue fioriture sono molto appariscenti, durature e generose: se mantenuta con clima temperato ed irrigata regolarmente saprà colorare le vostre giornate diversi mesi l’anno.

È anche simbolo di speranza, forza d’animo e coraggio; esprime la capacità di ritrovare forza e la bellezza superando le avversità.

In cucina:

non si usa.

Il consiglio del mondo del giardino

E’ una pianta che dà veramente grandi soddisfazioni. Ricordiamoci però di maneggiarla con i guanti e di tenerla fuori dalla portata di animali e bambini.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: moltissime grazie al fotografo Bart Wursten – foto al Lake Chivero Recreational Park su zimbabweflora.co.cz per le magnifiche immagini di copertina e di chiusura dell’articolo, Artblog201 da Freepick per l’immagine social e hartono subagio da Pixabay per le altre immagini.

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