Maestri del Paesaggio – Université d’Eté – Bombardieri e Schegk

Cos’è l’Université d’Eté? Quali argomenti sono stati affrontati?

Per chi si fosse perso la prima parte degli interventi consigliamo la lettura dell’articolo “Maestri del Paesaggio – Université d’Eté – Gandi e Degré”

Ricordiamo quindi che l’Université d’Eté è un’appuntamento di approfondimento per professionisti che si è tenuto il 9 Settembre al Monastero di Astino, quindi in una cornice deliziosa, durante il Landscape Festival “I Maestri del Paesaggio”.

L’argomento di discussione è stato PROFESSIONI PER IL PAESAGGIO, un pomeriggio stimolante e pieno di suggerimenti progettuali e costruttivi per la crescita del concetto e della cultura del paesaggio in Italia.

Le domande chiave che hanno collegato i vari interventi sono state:

Come si cura il territorio? Perché si possono e si devono preparare i nuovi professionisti del paesaggio?

Rinnoviamo i ringraziamenti per la sapiente organizzazione dell’associazione Arketipos che ha reso possibile una discussione su questi argomenti.

Ero indecisa su come affrontare il trasferimento di informazioni di questo pomeriggio, però, per assaporare ogni passaggio, ho deciso di dividerlo in 3 parti e riportare gli interventi così com’erano senza ingerenze giornalistiche.

Quindi ecco i pregnanti interventi degli invitati e buona lettura.

 

Université d’Eté: Professioni per il paesaggio

Intervento del Sig. Fabio Bombardieri, Presidente della Fondazione MIA della Congregazione Misericordia Maggiore Bergamo per il monastero di Astino

Innanzi tutto grazie per aver scelto il monastero di Astino per questo incontro. È il terzo anno che si svolge qui e questo per noi ha un significato importante.

Si è parlato di paesaggio, di natura, di attività del luogo, dopo si parlerà di esempi di scuola, sono tutti temi che a noi servono per rivedere quello che è stato fatto, ma soprattutto per riflettere su quel tanto che ancora ci manca.

Com’era il monastero di Astino qualche anno fa?

Chi conosce questo posto prima che iniziassimo a metterci mano sa la trasformazione che c’è stata. Da sterpi e muri che crollavano si è arrivati a quello che vedete, ma si è arrivati anche ad un percorso di coinvolgimento importante dell’uomo in un posto che prima era sostanzialmente abbandonato. Sia per quanto riguarda i terreni, il bosco, sia per quanto riguarda la struttura.

Grazie anche a queste giornate di riflessione, e grazie al Dott. Rodeschini che da 3 anni è nel nostro consiglio, abbiamo deciso di confrontare quello che abbiamo fatto con quello che erano i principi del paesaggio del consiglio d’Europa.

Qui è nata l’idea di candidarsi per il premio per il paesaggio. Si sa che ai bergamaschi non piace mettere in piazza i propri meriti, ma visto il brutto periodo che ha visto Bergamo in televisione con i morti di pandemia, abbiamo deciso di mostrare qualcosa di bello.

Come abbiamo fatto?

Si è riusciti a coinvolgere i contadini e otto coltivatori che coltivano i campi.

C’è un orto sociale di una fondazione che segue le persone con disagi. C’è stato un recupero della storia della valle all’epoca dei monaci Vallambrosiani con anche un forte impatto e coinvolgimento sociale.

Lavorando molto in questi anni si è riusciti a trasformare il Monastero in un centro culturale e musicale e soprattutto in un luogo anche molto popolare.

Cos’è diventata questa valle? un punto di partenza delle attività all’aria aperta per gli abitanti del bergamasco.

Si Arriva, si parcheggia, si viene a vedere il monastero e si procede per i boschi. Si è restituito alle persone il modo di vivere all’aria aperta, migliorare il tempo libero, respirare cultura e bellezza artistica.

Manca ancora molto da fare anche dal punto di vista dei lavori. Manca tutto il secondo piano, la struttura davanti alla chiesa. Stiamo pensando ad una scuola di alta formazione sul tema dell’ospitalità e siamo in una fase determinante su quello.

Stiamo anche pensando anche ad un importante centro studi/scuola internazionale del paesaggio e abbiamo già pensato a dove collocarla con il recupero iniziale della torre dell’allegrezza, un posto veramente bello all’ingresso della valle di Astino e tutto questo grazie all’aver lavorato con Arketipos che ha coinvolto dall’inizio il Consiglio d’Europa, la regione, l’università ed il comune di Bergamo.

Confidiamo in un importante partner che deve inserirsi dopodiché faremo di tutto per concretizzare questo progetto. Le lezioni che seguiranno ci vedranno alunni attenti.

Grazie per l’attenzione.

 

Université d’Eté: Professioni per il paesaggio

Intervento della Prof.ssa Ingrid Schegk, dell’Università di Costruzione e Progettazione Edile di Freising (Germania)

Come si cura il territorio?

L’intervento di Ingrid Schegk è incentrato sulle slide che ha presentato. Ho lasciato quindi a loro la presentazione. Spero questo renda più fluido l’assorbimento delle informazioni.

Mi spiace per la resa delle foto. Riporto, sotto le immagini, i link per recuperare gli studi e conto sul fatto che si trovi moltissimo materiale in rete per approfondire l’argomento.

Scienze applicate per la vita: il profilo dell’università

  • Sosteniamo le applicazioni: rappresentiamo l’insegnamento e la ricerca nelle scienze applicate per aiutare a superare le sfide locali e globali. Sviluppiamo e stabiliamo soluzioni pratiche per l’uso sostenibile delle nostre risorse naturali attraverso il trasferimento di conoscenze e tecnologie.
  • Sosteniamo le scienze: rappresentiamo le scienze applicate, l’innovazione e le tecnologie digitali per un approccio sostenibile alle nostre risorse naturali e agli effetti del cambiamento climatico. Attraverso le nostre attività di ricerca interdisciplinare, contribuiamo allo sviluppo sostenibile della società e alla protezione delle risorse naturali per le generazioni future. Sviluppiamo soluzioni, prodotti e innovazioni basati sulla scienza affrontando problemi pratici urgenti nei progetti di ricerca e trasferendo nella pratica le conoscenze e i metodi scientifici attuali.
  • Sosteniamo la vita: come un’università verde, mettiamo la tutela delle risorse naturali al centro del nostro approccio contenutistico e organizzativo.

Cosa significa progettazione del paesaggio?

La progettazione del paesaggio è il processo riflessivo strutturato e collaborativo della conoscenza (deduttivamente) appresa e (induttivamente) ricercata o la riflessione della conoscenza e dell’esperienza

  • Con l’obiettivo di risolvere un compito progettuale all’interno di un contesto specifico (fisico e immateriale)
  • A diversi livelli di astrazione (concetto) e concretizzazione (costruzione)
  • Con l’ausilio di strumenti illustrativi o comunicativi come schizzi e disegni

Basato su un approccio appropriato, principi di progettazione e metodo supportato.

Per maggiori informazioni visitate www.hswt.de/en.html e www.imla-campus.eu

IL CONSIGLIO DEL MONDODELGIARDINO

La lettura pregna di contenuto è sfiancante: è ora di una buona bibita rinfrescante.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com