Maestri del Paesaggio – Université d’Eté – Dejeant-Pons e Porcari

Cos’è l’Université d’Eté? Quali argomenti sono stati affrontati?

Con questo terzo articolo si conclude la serie di interventi che si sono susseguiti in data 9 settembre nella deliziosa cornice del Monastero di Astino, durate il Landscape Festival “I Maestri del Paesaggio”.

Per chi si fosse perso i resoconti dei precedenti interventi consigliamo la lettura di “Maestri del Paesaggio – Université d’Eté – Bombardieri e Schegk” e “Maestri del Paesaggio – Université d’Eté – Gandi e Degré”

Ricordiamo che l’argomento di discussione che ha legato tutti gli interventi di questo stimolante pomeriggio è stato PROFESSIONI PER IL PAESAGGIO. Una raccolta di suggerimenti progettuali e costruttivi per la crescita del concetto e della cultura del paesaggio in Italia.

Le domande chiave a cui i professionisti invitati hanno risposto sono state:

Come si cura il territorio? Perché si possono e si devono preparare i nuovi professionisti del paesaggio?

Come sempre, rinnoviamo i ringraziamenti per la sapiente organizzazione dell’associazione Arketipos che ha reso possibile una discussione su questi importanti argomenti.

Ero indecisa su come affrontare il trasferimento di informazioni di questo pomeriggio, però, per assaporare ogni passaggio, ho deciso di dividerlo in 3 parti e riportare gli interventi così com’erano senza ingerenze giornalistiche.

Quindi ecco i pregnanti interventi degli invitati e buona lettura.

 

Université d’Eté: Professioni per il paesaggio

Intervento della Sig.ra Maguelonne Dejeant-Pons – Responsabile della Divisione Patrimonio Culturale, Paesaggio e Gestione del Territorio del Consiglio d’Europa.

È sempre un grande piacere venire a Bergamo, è una città che fa sognare e pensare. Inizio la presentazione con la silouette di Bergamo sullo sfondo perché è unica nel suo genere ed è un esempio di identità del territorio, ma anche delle persone che hanno creato il territorio: la storia, la geografia del luogo. L’Avv. Rodeschini mi parlava dell’idea di fare questo centro di pedagogia e formazione e su questo baserò il mio intervento.

Lezioni di Paesaggio: Professionisti del Paesaggio per lo sviluppo sostenibile

Paesaggio e sviluppo sostenibile attraverso la connessione e la promozione della formazione sul paesaggio per rafforzare le competenze delle professioni del paesaggio.

Le modifiche climatiche sono avvenute molto velocemente ed hanno coinvolto ogni aspetto: agricolo, forestale, industriale ecc. a livello mondiale ovviamente e questo avviene sia a livello rurale sia urbano sia periurbano.

La zona periurbana è quella su cui ha più impattato ed ha quindi bisogno di più attenzioni dal mondo politico e dalla pubblica amministrazione.

Come si può fare con gli interessi divergenti? Come fare per tenere tutto insieme? lavorare sulla politica della pianificazione territoriale con lo sviluppo urbano e la politica culturale, ambientale, sociale ed economica.

Quindi, come si cura il territorio?

La politica può avere un impatto diretto o indiretto e non si pensa a quale impatto reale ha sul territorio. Il denominatore comune è in due parole la qualità e la diversità: entrambe sono da proteggere. Non bisogna standardizzare e si deve avere un obbiettivo qualitativamente alto e questo è importante pensando al futuro perché non si potrà farlo in un tempo breve. Bisogna avere una visione del territorio per il futuro.

La Convenzione (d’Europa) ha parlato anche della qualità della vita e la parola qualità è per il paesaggio e per la vita della persona. Bisogna sempre ricordare che la persona vive in un territorio ed ha a che fare con la sua salute altrimenti i ragionamenti fatti non funzionano.

Professioni e Professionisti per il Paesaggio, quali sono e perché sono fondamentali?

L’altro tema importante è che si necessità di professioni. E quali sono le professioni direttamente o indirettamente legate al paesaggio? Perché sono tante. Pianificatori del territorio, urbanisti, ingegneri che fanno ponti e strade, paesaggisti, architetti, agricoltori, forestali, orticoltori, geografi, storici, geologi, climatologi, ambientalisti, ecologisti, avvocati, economisti, sociologi, specialisti di cultura e del patrimonio culturale, e ambiti come la gastronomia e salute, questa lista è infinita.

Non c’è solo una disciplina che deve lavorare sul paesaggio: è un progetto comune di professioni che lavorano sul tema e ogni professione ha una responsabilità rispetto al tema. Una professione che porta nel titolo la parola paesaggio è l’architetto del paesaggio.

Dichiarazioni della Convenzione d’Europa riguardo la professione dell’Architetto del Paesaggio

È una professione poco privilegiata, ma importante per la Convenzione perché il gruppo ha lavorato con molte discipline ma maggiormente con questa.

Nel 2019 la Convenzione, tramite tutti i suoi 40 stati membri, fece una dichiarazione dicendo che la professione di Architetto del Paesaggio è importante e deve essere riconosciuta a livello nazionale ed internazionale.

Ha detto di sostenere un approccio multidisciplinare del paesaggio e che va aumentata la diversità di formazione delle discipline che hanno a che fare con il paesaggio. Nel 2021 ci fu un altro documento sul tema dei paesaggi urbani ed il cambiamento climatico e come queste professioni possano contribuire al miglioramento della qualità della vita. Questo documento verrà pubblicato ma è importante vedere come può impattare sul territorio e l’esempio di Bergamo è esemplare. Gli abitanti di Bergamo comprendono meglio di altri, come anche un visitatore o un turista.

Una città verde, infatti o con un nuovo approccio al pensiero del paesaggio, contribuisce a migliorare l’ambiente di vita e l’adattamento al cambio climatico.

Lezioni di Paesaggio: Perché l’educazione sul paesaggio è essenziale

La questione della educazione e formazione in materia di paesaggio diventa essenziale sia per considerare fondamentale il ruolo del paesaggio e vigilare sulla trasformazione se si necessita con professionisti che conoscano la disciplina.

Nel 2018 ci fu una riunione a Tropea sul tema del paesaggio e sull’educazione e la formazione ed Arketipos ha presentato l’Université d’Eté. Questo convegno è stato interessante perché ha parlato della formazione a diversi livelli. L’educazione alla scuola primaria con i bambini, secondaria e universitaria. In svizzera vieni educato tutta la vita. L’educazione continua che porta alla conoscenza infinita: si può studiare sempre. Questo è interessante.

Ora velocemente leggerò il testo di base della conferenza del convegno che fu adottato dal comitato del ministero del consiglio d’Europa. Dice che il ministero è solo della cultura e dell’ambiente, ma tramite questo testo dice cosa fare ai paesi dell’unione. (L’intervento si conclude quindi con la lettura di parte del testo che troverete per intero nel pdf qui di seguito)

Grazie per l’attenzione.

Leggi qui la Convenzione Europea del Paesaggio

IL CONSIGLIO DEL MONDODELGIARDINO

Se volete approfondire l’argomento “Consiglio d’Europa per il Paesaggio” iniziate da un salto sul sito di Wikipedia

Université d’Eté: Professioni per il paesaggio

Intervento della Sig.ra Serena Porcari, co-fondatrice del Dynamo Camp

L’intervento di Serena Porcari si è incentrato sulla presentazione di Dynamo Camp. Questa fondazione, ormai da molti anni organizza una settimana gratuita di vacanza per bambini molto fragili senza la presenza dei genitori. Un lavoro titanico portato avanti con gaiezza e responsabilità. Il video è molto bello pur ripreso dal vivo. Se volete donare per questa iniziativa saranno soldi ben spesi.

All’incontro è stato presentato un bellissimo video che ho ripreso (male). Ho chiesto la liberatoria per la pubblicazione. Nel frattempo, per informazioni ed approfondimenti potete andare sul sito di Dynamo Camp.

IL CONSIGLIO DEL MONDODELGIARDINO

La lettura pregna di contenuto è sfiancante: è ora di una buona bibita rinfrescante.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: vista del Consiglio d’Europa da coe.int