Pittosporum tobira

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Il Pittosporum tobira, noto come Pittosporo, è un arbusto sempreverde originario dell’Asia orientale, diffuso in aree mediterranee a clima mite. In Italia raggiunge 3-4 metri d’altezza, con foglie coriacee, obovate e lucide di colore verde scuro. Fiorisce tra marzo e maggio, producendo fiori profumati bianchi che virano al crema, riuniti in cime ombrelliformi. I frutti sono capsule marroni contenenti semi rossi. Predilige esposizioni soleggiate o di mezz’ombra, suoli ben drenati con pH tra 6,0 e 7,5, e tollera la salsedine e l’inquinamento urbano. Resiste fino a -10°C e richiede irrigazioni moderate. La potatura, deve essere effettuata dopo la fioritura perché fiorisce sui rami dell’anno e aiuta a mantenere la forma desiderata. Il nome in Giappone viene chiamato Albero della Porta perché veniva appeso sulle porte per allontanare o ad annullare un influsso magico maligno.

INDIVIDUAZIONE

Nome scientifico:

Pittosporum tobira

Nome comune italiano:

Pittosporo

Famiglia:

Pittosporaceae

Provenienza:

originaria della Cina meridionale, del Giappone, di Taiwan e della Corea.

Ambiente:

Utilizzata in molti paesi del mondo con inverno mite, come quelli mediterranei.

Sempreverde o decidua:

sempreverde

Tossicità:

frutti non velenosi ma neanche commestibili

RICONOSCIMENTO VEGETALE

Altezza:

può raggiungere dieci metri d’altezza nelle zone d’origine, mentre in Italia raramente supera tre o quattro metri.

Larghezza (estensione):

3 – 4 m.

Portamento:

arboreo o arbustivo

Foglia:

Le foglie sono persistenti, coriacee, dalla lamina lucida, di forma obovata e colore verde scuro, alternate, lucide e oblunghe.

Fiore:

I fiori, a cinque petali bianchi all’apertura, assumono poi color crema e infine giallo chiaro riuniti in cime a ombrello larghe 5-8 cm.

Fioritura:

In Italia la pianta fiorisce in marzo-maggio.

Frutto:

I frutti sono rossi e contenuti in piccole capsule verdi che diventano marroni maturando.

Tronco:

La corteccia del Pitosforo è mediamente scura, sottile e si fessura molto tardi. Alternanza di superfici nere e marrone.

Proprietà:

In Italia, il pittosporo è coltivato solo come pianta ornamentale.

Profumo:

si intenso

NECESSITÀ

Manutenzione:

Richiede poche e sporadiche cure colturali

Sopporta senza problemi il caldo estivo, e anche il freddo invernale, ma non sotto i -10 °C

Esposizione alla luce:

pieno sole o mezz’ombra.

Tipo di suolo:

terriccio di medio impasto tendente al compatto. Teme i ristagni idrici. Tollera poco i terreni calcarei.

Acidità del suolo:

pH 6,0 – 7,5. Tollera poco i terreni a pH fortemente basico, responsabili spesso di clorosi fogliare.

Area climatica italiana:

Naturalizzata in gran parte delle regioni italiane, isole comprese. In località marine dell’Italia centrale, del Mezzogiorno, della Sardegna, della Sicilia e della Liguria.

Bisogno di acqua:

Irrigare medio-abbondante in primavera-estate se non piove per molto tempo; scarsa in inverno.

Propagazione:

Il pitosforo si riproduce per seme e per talea semi-legnosa.

Potatura:

dopo la fioritura e si dovrà procedere a ridurre la chioma di circa un terzo, eliminando la parte terminale della chioma

Malattie:

È naturalmente resistente agli attacchi parassitari. Gli attacchi di cocciniglie e in particolare della cocciniglia cotonosa possono essere molto gravi, se non si interviene tempestivamente.

Tollera invece poco terreni calcarei e a pH fortemente basico, responsabili spesso di clorosi fogliare

PARTICOLARITÀ

Il nome Pittosporum deriva dal greco pitta = “pece” e sporos = “seme”; significa quindi “semi resinosi”, per alludere al fatto che i semi di questo genere sono ricoperti da una sostanza appiccicosa simile alla resina. Il nome specifico tobira è la trascrizione del termine giapponese tobira, abbreviazione dell’espressione tobira no ki, che significa “albero della porta”, in quanto era usanza attaccare rametti di questa pianta sugli stipiti delle porte, come talismano apotropaico.

Annotazioni

Sono piante molto visitate dalle api per il loro nettare e, se presenti in quantità sufficiente, possono dare un ottimo miele.

Resistenza alla salsedine e all’inquinamento urbano.

Due interessanti varietà sono la “Nanum” perfetta per i piccoli giardini, che ha dimensioni intorno al metro di altezza ed il metro e mezzo di larghezza e la variegata che invece è grande come il Pittosporum tobira e sicuramente più delicata, ma può risolvere punti un po’ scuri con una soluzione originale e con le meravigliose caratteristiche della pianta originale già descritte.

In cucina:

non viene utilizzata.

Il consiglio del mondo del giardino

Per la loro rusticità sono spesso usati negli spazi pubblici, se vi capita di camminare nel vostro paese o città fateci caso, ne vedrete sicuramente qualcuna. Tenetela d’occhio e notate durante le stagioni quanti regali fa!

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: si ringrazia per la foto di copertina floranelsalento.blogspot.com e per le foto seguenti in ordine di inserimento donnadipiante.it, unalberoalgiorno.blog, actaplantarum.org, reali.infoplant.it, lerosedifirenze.it e vivaifratellineri.it per la foto di chiusura.

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