INDIVIDUAZIONE
Nome scientifico:
Ruta graveolens
Nome comune italiano:
Ruta comune, Capraggine, Ruta di Capra, Galena o Erba di Grazia
Famiglia:
Rutaceae
Provenienza:
Europa Meridionale, dell’Africa Nordorientale e dell’Asia Sud Occidentale. Fu introdotta in Inghilterra dai Romani. Di lì i coloni e gli esploratori la portarono negli Stati Uniti e in Australia.
Ambiente:
pianta di natura prettamente rustica, essa si adatta molto bene alle zone in cui il clima si presenta molto rigido, tuttavia preferisce climi temperati caldi, spesso con pochissime precipitazioni. Cresce molto bene sulle rive dei laghi presenti nelle zone alpine, a bassa quota.
Sempreverde o decidua:
sempreverde
Tossicità:
Le proprietà della ruta sono moltissime come anche la sua pericolosità, va maneggiata e consumata con attenzione. Gli estratti di ruta sono mutageni e epatotossici; a grandi dosi possono causare violento dolore gastrico, vomito, complicazioni sistemiche, fino alla morte. L’olio di ruta può causare danni ai reni e grave degenerazione epatica. L’esposizione agli estratti di ruta, o ai preparati vegetali derivati da esso, può causare gravi fotodermatiti, che possono determinare vere e proprie ustioni cutanee
RICONOSCIMENTO VEGETALE
Altezza:
da 70 cm. fino a 80 cm.
Larghezza (estensione):
fino a 60 cm.
Portamento:
eretto in natura, ma se curata assume una forma globosa.
Foglia:
carnosa di colore verde-glauco (cenere) profondamente incisa, con picciolo di 2-4 cm. Le foglie sono disposte in modo alterno, e sono due volte divise in lacinie oblunghe (parti strette, allungate, generalmente terminanti con una punta acuta). Presentano ghiandole traslucide che contengono l’olio che conferisce il forte profumo.
Fiore:
4 petali gialli di 6 mm (i fiori apicali hanno 5 petali) poco appariscenti, arricciati ai margini, sono portati da infiorescenze apicali a corimbo.
Fioritura:
Maggio – Luglio
Frutto:
Piccole capsule lobate contenente i semi. La capsula è rugosa e formata da 4-5 lobi, con denti apicali ottuso-arrotondati.
Fusto:
fusto lignificato solo alla base di colore argenteo e rami eretti.
Proprietà:
È pianta antiinfiammatoria, abortiva, antispastica, vermifuga, antielmintica, carminativa, emmenagoga, espettorante, emostatica, rubefacente, omeopatica, oftalmica, stomachica, antidoto ed emetica. Consigliamo però, in caso di utilizzo medico di consultare un erborista qualificato.
La ruta è stimolante, rafforza i vasi capillari, è irritante per l’intestino e può provocare emorragie e gastroenteriti. Favorisce l’aborto, ma restituisce il ritmo alle mestruazioni. Per la sua azione antispasmodica cura ipertensione, epilessia e coliche. Svolge un’azione protettiva dei capillari. Le foglie essiccate costituiscono un potente insetticida e germicida per le ferite.
Luci ed ombre
Il succo dello stelo può causare un’eruzione cutanea, quindi è anche consigliabile maneggiarla con delle protezioni per evitare il rischio di arrossamenti, gonfiori e vesciche simili a scottature. Il sole e la pioggia spesso ne aggravano l’effetto.
Veniva utilizzata dalla medicina popolare in infusi molto diluiti, per calmare gli attacchi isterici, per favorire e rendere più facili e meno dolorosi i cicli mestruali (anche se ricordiamo che è pianta abortiva), per lenire le coliche intestinali flatulenti, per schiarire la vista con ripetuti lavaggi in caso di glaucoma.
Un batufolo di cotone impregnato di un decotto di ruta ed inserito nelle narici si riteneva curasse la rinite cronica.
Infine l’erba ruta ha discreti effetti positivi sulla digestione.
La Ruta e gli studi sui tumori
Si stanno eseguendo degli studi che approfondiscono la capacità della Ruta di rallentare i tumori. Sembra che questa pianta, infatti possa distruggere solo le cellule malate, salvando le sane. Chissà che ricorrere a rimedi naturali possa essere un valido affiancamento alle cure esistenti.
L’olio è impiegato nell’industria dei profumi.
Profumo:
intenso e sgradevole
NECESSITÀ
Manutenzione:
bassa
Esposizione alla luce:
predilige le zone in pieno sole o all’ombra luminosa. Comunque è in grado di resistere anche a inverni rigidi con temperature di poco inferiori a 0°.
Tipo di suolo:
Asciutti o ben drenanti, calcarei, sassosi, sabbiosi o ghiaiosi
Acidità del suolo:
pH 6,0 – 8,0
Area climatica italiana:
È comune in Italia, anche spontanea al di sotto dei 1000 metri di altitudine, eccetto le isole
Bisogno di acqua:
Ha bisogno di acqua in crescita, ma da adulta si accontenta delle piogge. Va effettuata qualche irrigazione solo nel caso di prolungata siccità.
Propagazione:
Si semina in primavera su substrato sabbioso. La riproduzione è possibile anche per moltiplicazione dei cespi o per talea dei rametti legnosi.
Potatura:
A inizio estate diradare le infiorescenze per favorire una produzione maggiore di foglie che risulteranno più aromatiche.
Malattie:
Degne di rilievo troviamo la ruggine della ruta (Aecidium rutae) e l’Oidio (Oidium erysiphoides) che si combattono efficacemente con prodotti a base di zolfo. Tra i parassiti animali segnaliamo il macaone (Papilio machaon) le cui larve danneggiano gli steli delle foglie. Le piante stressate possono essere suscettibili ai trivellatori e al minatore di foglie. Può creare problemi il marciume radicale da Phytophthora.
PARTICOLARITÀ
Ruta: [Rutaceae] dal greco ῥῡτή rhuté, nome greco della ruta
Graveolens da grávis greve, fastidioso e da óleo esalare odore: che emana un odore intenso o sgradevole
La ruta ed i topi
Per le sue proprietà repellenti viene usata per combattere gli insetti spargendo le sue foglie nelle fessure dove si rifugiano e tenuta nelle cantine pare, con suo odore, efficace per allontanare i topi.
Le foglie rotonde e lobate della ruta hanno ispirato chi ha disegnato il seme dei fiori nei mazzi di carte.
Annotazioni
Considerata fin dai tempi più antichi, una magica cura per ogni malanno era infatti già conosciuta dagli antichi Romani, figurava nella lista delle piante coltivate nel giardino dei monasteri sotto Carlomagno e nel Medio Evo entrava nella composizione di un aceto che veniva impiegato per combattere la peste.
Gli antichi medici la ritenevano capace di rendere la vista più acuta, come asserivano Ovidio, Plinio e la Scuola Salernitana.
Nel Rinascimento pittori, incisori e orafi ricorrevano alla ruta per potenziare la vista tanto quanto la propria visione creativa interiore. Pare ne facessero uso anche Leonardo da Vinci e Michelangelo. Veniva considerata un’erba magica che donava una seconda vista.
La Ruta antidoto
Culpeper scrisse che ‘i semi di ruta infusi nel vino sono un antidoto contro qualunque medicina pericolosa o veleno mortale’. John Gerard ne consigliava l’uso contro il morso di serpente e il malore causato dal consumo di funghi velenosi. Famosa come erba del bene venne inclusa dai cattolici nelle celebrazioni ed è per questo che è anche chiamata Erba di Grazia.
L’Aceto dei quattro ladri
Pare che durante la peste bubbonica fosse divenuta famosa come “Aceto dei quattro ladri” perché veniva usata dai ladri per evitare di ammalarsi mentre frugavano i cadaveri.
La ruta era ritenuta efficace contro la paura, veniva coltivata per difendere la casa da vari accidenti delle forze del male ed era tenuta in tasca o indossata in appositi sacchetti per affrontare situazioni difficili e paurose.
Talvolta è usata come pianta da siepe per delimitare l’orto dalle aromatiche, pur non essendo compatibile con salvia, basilico e cavolo.
Se desiderate ulteriormente approfondire l’argomento della Ruta come erba magica leggete qui
Oggi viene utilizzata prevalentemente come pianta ornamentale per bordure.
Esiste anche l’esemplare a foglia variegata con il profumo uguale alla ruta comune ma di cui le proprietà non sono state saggiate.
In cucina:
Le foglie amare, ricche di ferro e Sali minerali, adoperate in quantità limitata, aggiungono un sapore di muschio al cibo, alla grappa e ad altre bevande alcoliche e sono digestive. In piccolissime dosi può aromatizzare uova, formaggi e pesce. La si aggiungeva a frutta agra e pungente come prugne, susine e uva spina. I semi insieme alle foglie di menta vengono usati per aromatizzare la carne di selvaggina.
Il consiglio del mondo del giardino
Pubblichiamo le schede botaniche di queste semplici erbe perché pensiamo si debbano riprendere in seria considerazione, per la salute, il costo, la genuinità e la facilità di coltivazione anche sul balcone. Ci sembra un buon metodo per riavvicinarsi alla natura. La Ruta forse è tra le più importanti e capite perchè!
Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!
BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com
Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie a Judy Roberts. Si ringraziano inoltre plandanjou.com, sowexotic.com, gobotany.nativeplanttrust.org, gardenparadiseseeds.com, wikifarmer.com, yougardener.com per la variegata e aziendaagricolarioverde.it per la foto di chiusura.