Il Carpinus betulus è un albero longevo che può vivere anche 150 anni. Può tollerare una certa ombra e necessita di temperature relativamente elevate. È invece esigente per quanto riguarda il suolo. Esige estati calde e suoli freschi e raramente vive a quote sopra i 600 metri al nord. È utilizzato per formare siepi, alberature cittadine, come albero ornamentale in parchi e giardini. Nonostante sia caduco, infatti, il carpino ha la caratteristica rara di mantenere le foglie secche sulla pianta fino allo schiudersi delle nuove foglie. È miglioratore del terreno ed è dotato di notevole capacità pollonifera. Il legname è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace; anticamente veniva impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo.
INDIVIDUAZIONE
Nome scientifico:
Carpinus betulus L.
Nome comune italiano:
Carpino bianco, Carpino comune
Famiglia:
Betulaceae
Provenienza:
Europa centrale e delle regioni Caucasiche.
Ambiente:
Costituisce il piano inferiore nei querco-carpineti della regione planiziale, avanalpica planiziale e di media collina. boschi mesofili (Il termine mesofilo si riferisce a un genere di organismi la cui temperatura ottimale di crescita si aggira attorno ai 25-45 °C. Solitamente il termine identifica un certo tipo di microrganismi che rappresentano quelli maggiormente diffusi) con faggi e querce. Sopravvive tra -15 e 40 °C
Sempreverde o decidua:
decidua
Tossicità:
Non è tossica per cani, gatti o bambini. Tuttavia, consigliamo di non ingerire nessuna parte delle piante ornamentali. Entità molto allergenica.
RICONOSCIMENTO VEGETALE
Altezza:
15 – 20 m
Larghezza (estensione):
10 m
Portamento:
arbustivo o Medio albero
Foglia:
caduche, alterne, semplici e di forma ovato-oblunga, con apice appuntito e base che si arrotonda fino ad introflettersi; il margine è doppiamente seghettato, la nervatura è molto ben marcata. Presenta un breve picciolo (1-2 cm). La pagina superiore è liscia e di colore verde scuro, quella inferiore è più chiara e presenta una fine peluria soprattutto in corrispondenza delle nervature.
Fiore:
pianta monoica con fiori unisessuali poco vistosi, raggruppati in infiorescenze. I fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi da 1 a 4 cm, di colore giallastro; le infiorescenze femminili sono amenti più piccoli, di colore verdastro, localizzati all’apice dei rametti
Fioritura:
aprile – maggio
Frutto:
acheni verdastri, di 5 mm di diametro, con costolature longitudinali, riuniti, come i fiori, in gruppi penduli di 10-15 cm. Ogni frutto ha una brattea fogliacea, triloba con lobo mediano più lungo.
Tronco:
dritto a sezione irregolare con scanalature, la corteccia di colore grigio cenere con macchie biancastre rimane sempre liscia, simile a quella del Faggio.
Proprietà:
Espettorante / Emolliente delle vie respiratorie. Il Gemmoderivato di Carpino ha un’attività benefica sulle prime vie respiratorie e in particolare nella mucosa sinusale. Utile come rimedio naturale in caso di: sinusite e tosse grassa
Profumo:
leggero
NECESSITÀ
Manutenzione:
bassa
Esposizione alla luce:
Specie sciafila che si adatta a condizioni di mezz’ombra e, più refrattariamente, all’ombra che può rallentare la crescita e limitare la fioritura e la produzione di semi.
Tipo di suolo:
Nonostante sia una pianta molto rustica, necessita di suolo con humus di tipo mull (il mull calcico si forma in suoli calcarei, soggetti a variazioni stagionali dell’umidità e con vegetazione rappresentata principalmente da essenze erbacee) e con substrati carbonatici (arenaceo-marnosi) Predilige quindi terreni argillosi e calcarei, profondi e ricchi di sostanza organica umificata.
Acidità del suolo:
pH ottimale tra 6,0 e 8,0 (neutro o tendente all’acido)
Area climatica italiana:
In Italia è presente in tutte le regioni tranne nelle isole. A nord si trova nelle zone fredde e umide della pianura Padana insieme alla farnia a costituire le foreste planiziali ma in posizioni soleggiate senza superare i 600 mt di altitudine. Nel centro-sud nell’orizzonte montano fino a 900-1000 m come costituente dei boschi mesofili insieme alla quercia caducifoglie e al faggio.
Bisogno di acqua:
da adulta non necessita innaffiature ma sopporta solo periodi di breve siccità.
Propagazione:
La propagazione è anemocora (il seme viene trasportato dal vento) o talea
Potatura:
non necessaria. Come sempre rimane valida la tesi per cui si può potare solo per dare forma o rimuovere rami secchi.
Malattie:
In generale poco affetto da patogeni e parassiti. Funghi: cancro rameale; antracnosi. Insetti: Malacosoma; afidi; Anoplophora. Acari: ragnetto giallo
PARTICOLARITÀ
il termine “Carpinus” deriva dall’unione della radice “kar” ovvero “essere duro” e da “pinus” ovvero “pino”, mentre il termine “betulus” deriva da “betula”, termine datogli da Linneo per la sua somiglianza con la betulla.
Annotazioni
È un albero longevo che può vivere anche 150 anni.
È utilizzato per formare siepi, alberature cittadine, come albero ornamentale in parchi e giardini. Nonostante sia caduco, infatti, i suoi rami sono molto intricati schermando parzialmente la vista. Il carpino ha la caratteristica rara di mantenere le foglie secche sulla pianta fino allo schiudersi delle nuove foglie.
Insieme alla farnia (Quercus robur) costituiva le vaste foreste primarie che coprivano la Pianura Padana prima della colonizzazione e bonifica da parte dei romani. Pare che il suo nome derivi proprio dalle popolazioni celtiche che la popolavano. Come specie ornamentale è particolarmente apprezzato per la resistenza alle potature e per la sua fitta chioma, caratteristiche che lo rendono molto adatto alla costituzione di siepi, barriere antirumore, rimboschimenti. È miglioratore del terreno ed è dotato di notevole capacità pollonifera. Per approfondire potete andare qui
Il legno
Il legname è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace; anticamente veniva impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo (manici, ruote dentate, denti di rastrello, ecc.). Si possono realizzare piccoli oggetti come scacchi, ingranaggi, raggi di ruote e alcune componenti degli strumenti musicali: per le bacchette da percussione e per la meccanica dei pianoforti.
Il legno di carpino ha un elevato potere calorifico ed è utilizzato a fini energetici.
Una leggenda racconta che Astolfo, re dei Longobardi, era solito andare a caccia con il suo fedele falcone tra foreste intricate e umide paludi. Un giorno il falco scomparve nel fitto bosco. Il re lo cercò in ogni luogo, ma senza successo. Fece allora un voto: se lo avesse ritrovato, avrebbe fondato una città e una chiesa dedicata alla Madonna. Dopo numerose ricerche lo vide appollaiato sul ramo di un carpino e decise che avrebbe chiamato la città Carpi, dal nome dell’albero, e lì avrebbe costruito la pieve di Santa Maria in Arce, conosciuta come La Sagra.
In cucina:
non sono noti utilizzi
Il consiglio del mondo del giardino
Differentemente da quello che viene detto sul web vi sconsigliamo di metterlo in vaso a meno che non sia una varietà nana o un bonsai e di non capitozzarlo per tenere i rami bassi: questa pianta, infatti, ha il palco dei rami basso di natura e questo piace agli animali che se ne possono nutrire.
Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!
BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com
Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie a Sergio Cerrato per l’immagine social, Šárka Lorencová per la copertina, Peggychoucair, Ron Porter, Annette Meyer, Hans, krystianwin, Deike Kracke e naturschnecke.