Cornus mas

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INDIVIDUAZIONE

Nome scientifico:

Cornus mas

Nome comune italiano:

Corniolo

Famiglia:

Cornaceae

Provenienza:

Asia sud occidentale, Europa meridionale

Ambiente:

Vive in piccoli gruppi nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi degli altipiani, sino a circa 1500 metri di altitudine. Pianta molto adattabile, resiste ai rigori invernali e alle temperature torride, ad ambienti ombrosi e freschi ma anche aridi e sassosi

Sempreverde o decidua:

decidua

Tossicità:

no

RICONOSCIMENTO VEGETALE

Altezza:

2 – 7 metri

Larghezza (estensione):

2 – 4 metri

Portamento:

tondeggiante molto ramificato

Foglia:

semplici, opposte, con un picciolo breve e peloso; la forma è ovata o arrotondata, integra e un po’ ondulata ai margini, acuminata all’apice; lunghe 4-10 cm, sono ricoperte parzialmente da peluria su entrambe le pagine; sono di colore verde, più chiaro nella parte inferiore; presentano nervature evidenti al centro e 3 o 4 paia di nervature secondarie.

Fiore:

ermafroditi (cioè hanno organi per la riproduzione sia maschili sia femminili), a forma di ombrelle semplici e brevi, circondate alla base da un involucro di 4 brattee (foglie modificate che proteggono il fiore), di colore verdognolo sfumato di rosso, che si sviluppano prima della fogliazione. La corolla è a 4 petali acuti, glabri (privi di pelo), di colore giallo-dorato.

Fioritura:

Febbraio – Aprile

Frutto:

drupa (frutto carnoso) edule (commestibile), di sapore acidulo, a forma di oliva o di ciliegia oblunga, contenente un unico seme osseo; ha un colore rosso-scarlatto, rosso corallo o anche giallo. I frutti maturano ad agosto.

Tronco:

Contorto e nodoso. Corteccia bruna, desquamata in piccole placche che quasi si attorcigliano. I rami sono brevi, di colore prima verdi poi bruno chiaro.

Proprietà:

sia corteccia che frutto fanno bene. Sono infatti impiegati in fitoterapia, grazie alle proprietà febbrifughe e astringenti. Questo rende il corniolo adatto come rimedio nei casi di disturbi intestinali e febbri di varia natura. Le bacche, ricche di vitamina C, un tempo venivano usate per combattere la dissenteria. La vitamina C contenuta nel corniolo ha anche proprietà diuretiche e tonificanti. Inoltre, gli estratti di corniolo possono avere funzioni anti-infettive e antimicrobiche. Le bacche sono un toccasana anche contro infezioni delle vie respiratorie e dolori articolari.

Profumo:

profumato, lieve odore di miele

NECESSITÀ

Manutenzione:

di facile manutenzione. Per i rami numerosi va curata la potatura se in un giardino.

Esposizione alla luce:

sole, mezz’ombra

Tipo di suolo:

terreni sassosi, in particolare su fondo calcareo, soprattutto in collina, predilige il terreno asciutto, permeabile, ricco di humus.

Acidità del suolo:

pH 6,0 – 7,0

Area climatica italiana:

diffuso in tutta la penisola, ma lo si coltiva con più attenzione nelle regioni settentrionali. La pianta cresce bene fino ai 1.300 metri di altitudine.

Bisogno di acqua:

Pianta rustica. Innaffiare nei periodi di siccità.

Propagazione:

talea prelevando talee erbacee prelevate nella prima metà di agosto, semi legnose estive o legnose autunnali. Distacco dei polloni in autunno.

Malattie:

macchie fogliari, cancro della corona, marciume radicale, oidio e ruggine fogliare. Le piante stressate possono essere suscettibili ai trivellatori; e il minatore di foglie, la gallina e la scala possono anche diventare qualcosa di più che semplici problemi estetici.

Potatura:

Non è necessaria ma, se deve essere fatta, deve essere effettuata durante la stagione fredda, prima che la pianta inizi a germogliare. Rimuovere i rami secchi e malati e tagliare i rami più vecchi per incoraggiare la crescita di nuovi germogli.

PARTICOLARITÀ

Cornus: [Cornaceae] dalla radice indoeuropea kar essere duro, passata al latino cornus corno, a sottolineare il legno duro e robusto

Mas da mās, măris maschio, maschile per definire una specie più robusta di un’altra più delicata, definita femmina, femminile.

Per i membri della comunità serbo-ortodossa questa pianta ha un valore sacro. Essi ne raccolgono i semi la vigilia di Natale e la mattina, appena alzati, li consumano con un sorso di vino rosso, facendosi il segno della croce e augurandosi di stare in buona salute tutto l’anno. Infatti usano dire “sano come il corniolo” (Giardinoweb)

Se volete approfondire gli aspetti sacri della pianta andate qui

Annotazioni

Il corniolo è coltivato, in giardini e orti, sia come pianta ornamentale che per i suoi frutti commestibili. Esistono diverse varietà con frutti rossi o gialli, più o meno grandi. È un arbusto rustico, non teme le gelate tardive e resiste agli attacchi di molte malattie

Le bacche di corniolo sono un’arma segreta anche contro rughe e inestetismi della pelle. La sua funzione astringente e purificante ti permette di utilizzarla come un vero e proprio rimedio naturale di bellezza. Il decotto di corteccia di corniolo può essere usato come antirughe naturale. Il succo di bacche, unito a miele, limone e zucchero può essere usato come scrub. Sempre il succo unito all’aloe vera in gel può diventare una maschera di bellezza per i capelli.

Questa specie ha un legame profondo con la città di Padova. L’Abate Giordano Forzatè (secoli XII e XIII) all’atto della fondazione del convento di San Benedetto, ne tracciò i confini con un bastone di legno di corniolo che poi abbandonò ben piantato nel terreno. Entro breve dal bastone si sviluppò un albero.

Il cavallo di Troia venne realizzato dai Greci col legno dei cornioli di un bosco sacro ad Apollo situato sul monte Ida.

Il nodo gordiano, che secondo il mito legava il carro di Gordio a un palo nella città di Gordio, era fatto di corteccia di corniolo.

Le Capanne del Palatino, rinvenute nel 1948 nel Foro Romano a Roma, corrisponderebbero al santuario della Casa Romuli, nei suoi pressi cresceva il sacro Corniolo, nato dopo che Romolo aveva lanciato un’asta dall’Aventino per provare la sua prestanza. La punta si era conficcata nel terreno in profondità, proprio in prossimità delle “future” capanne, e nessuno di quelli che tentò di estrarla vi riuscì. La terra era così fertile dove si era conficcata, che produsse germogli e poi una grande pianta. Questo albero divenne sacro per i Romani e custodito dai suoi successori come se si trattasse di una delle reliquie più sacre, tanto da essere protetto con un muro.

In cucina:

I piccoli frutti rossi vengono lavorati per la produzione di succhi di frutta e di confetture, ottime come accompagnamento al bollito, e per aromatizzare alcuni tipi di alcolici, come ad esempio la grappa. I prezzi di questi prodotti sono relativamente alti a causa della scarsa produzione e del piccolo contenuto di alcool. È preferibile gustare i frutti giunti a piena maturazione, che si staccano dallo stelo con un leggero tocco di mano o appena caduti.

RICETTA DEL LIQUORE AL CORNIOLO

  • in un vaso da 2 l a chiusura ermetica porre 500 g di frutti freschi maturi, ben lavati e asciugati, 400 g di zucchero, la scorza di un limone, la buccia e il torsolo di una mela Renetta del Canada, e grappa fino a un dito sotto l’orlo;
  • chiudere ed esporre al sole;
  • quando lo zucchero si sarà sciolto, mettere il vaso al buio e al fresco a riposare per 6 mesi
  • quindi filtrare e imbottigliare

FONTE AICG (e fasolipiante.com)

Il consiglio del mondo del giardino

Il Corniolo è un piccolo albero senza grandi richieste di attenzione, ma generoso nella fioritura e per i frutti bellissimi e utili. Per un giardino naturale è un’ottima scelta per favorire la biodiversità.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie a Goran Horvat per la foto per i social e hose-dae jeung kim per la foto di copertina. Poi in ordine di inserimento ca.agev.info, Krzysztof Jaracz, actaplantarum.org, Annie, J_Blueberry, Ilona Ilyés, e Krzysztof Jaracz per la foto di chiusura.

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