Rhus typhina

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Il sommacco maggiore (Rhus typhina) è una pianta ornamentale molto apprezzata per il suo portamento elegante, il fogliame decorativo e i suoi colori autunnali spettacolari. Ma che pianta è il sommacco e quali sono le sue caratteristiche principali? Dove cresce il sommacco e quali ambienti preferisce? Se vuoi coltivarlo, è utile sapere come coltivare il sommacco, quali condizioni di suolo e luce sono più adatte e come garantirne una crescita sana. Inoltre, conoscere quando potare il sommacco ti aiuterà a mantenerlo vigoroso e in perfetta forma. In questa scheda troverai tutte le informazioni essenziali su questa affascinante specie.

INDIVIDUAZIONE

Nome scientifico:

Rhus typhina

Nome comune italiano:

Sommacco maggiore, Sommacco americano

Famiglia:

Anacardiaceae

Provenienza:

Canada sudorientale e delle regioni nordorientali, del Midwest e degli Appalachi negli stati Uniti. Viene considerata, a torto, una specie invasiva fuori dalle Americhe perché viene confusa con una pianta (invasiva) chiamata albero del paradiso (Simaroubaceae). L’albero del paradiso è una latifoglia non indigena con foglie caduche che rilascia nel suolo alcune sostanze chimiche che inibiscono la crescita di altre piante.

Ambiente:

Dove cresce il sommacco? Cresce lungo i lati delle strade, nelle paludi, lungo i corsi d’acqua e ai margini dei boschi, siepi e incolti da 0 a 500 m slm.

Sempreverde o decidua:

decidua

Tossicità:

Viene considerata una pianta potenzialmente tossica anche se gli indiani d’America la utilizzavano per bevande simili alla limonata. La linfa di sommaco maggiore può causare eruzioni cutanee in individui suscettibili. Nonostante manchi di caratteristiche come particelle ascellari e frutti lisci visti in altre specie tossiche di Rhus, si consiglia cautela in caso di contatto diretto. Il sommaco è botanicamente imparentato con anacardi e mango, pertanto chi è allergico a questi frutti dovrebbe evitarlo.

RICONOSCIMENTO VEGETALE

Altezza:

4 – 6 m

Larghezza (estensione):

4 – 6 m

Portamento:

di arbusto o Piccolo albero

Foglia:

Le foglie sono composte, imparipennate con sezione opposta, con corto picciolo, lunghe 30-50 cm, con 11-31 segmenti, margine finemente dentellato e solcati da una nervatura penninervia; le foglie giovani sono di colore verde scuro brillante e in autunno virano dapprima al giallo-verde e poi al rosso-aranciato, prima di cadere.

Fiore:

Fiori piccoli bianchi con infiorescenza verde. Portano 5 stami alterni ai petali e con antere a 2 teche di colore giallo

Fioritura:

maggio – giugno Di solito coltivato all’aperto, il sommacco maggiore fiorisce in climi con piogge stagionali durante la sua stagione di crescita attiva.

Frutto:

In piena estate produce pannocchie terminali erette di forma piramidale molto compatta di colore rosso scuro per la presenza di peli che formano una superficie prima vellutata e poi più ispida, alte 15-20 cm. Le pannocchie di frutti rimangono sull’albero per molte settimane, risaltando molto in inverno sugli alberi completamente privi di foglie. I frutti maturi hanno un sapore acidulo e pulito.

Tronco:

Tortuoso e inclinato soprattutto da giovane. I ramoscelli giovani sono vellutati ed i rami che si biforcano sono simili ai palchi di un cervo. La corteccia è liscia, sottile, chiara e tomentosa nelle piante giovani, bruno scura e solcata da scaglie in quelle più vecchie. I rami giovani sono ricoperti di una peluria vellutata bruna piacevole da toccare. Se un rametto si rompe fuoriesce una linfa bianca.

Proprietà:

proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti. I nativi americani ne usavano il frutto per molte applicazioni medicinali, ad esempio come astringente, per controllare il vomito e per attenuare febbre, dolori addominali, disturbi delle vie urinarie e mal di gola. La radice era masticata per dare sollievo a gengive gonfie e infette, mentre impacchi di sommaco erano applicati a ustioni, tagli, ferite sanguinanti e parti gonfie. Era inoltre fumato miscelato al tabacco.

Profumo:

la pianta non profuma, le foglie se sfregate profumano di limone

NECESSITÀ

Manutenzione:

bassa

Esposizione alla luce:

predilige il pieno sole ma sopporta anche la mezz’ombra benché cresca più rado. Il suo portamento contorto gli permette di essere bello come un acero giapponese.

Tipo di suolo:

Suolo secco e povero, argilla, gesso

Acidità del suolo:

il pH ottimale tra 6,8 e 7,2

Area climatica italiana:

Coltivata e inselvatichita in diverse regioni italiane. In Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Toscana e Veneto è un’alloctona casuale, mentre in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Umbria è un’alloctona naturalizzata.

Bisogno di acqua:

prospera nelle regioni temperate e preferisce un’umidità costante, tollerando brevi periodi di secchezza. Il terreno deve rimanere uniformemente umido ma non inzuppato.

Propagazione:

Come coltivare il sommacco? Il sommacco si propaga attraverso talee, richiedendo steli sani e semi-legnosi.

Potatura:

Quando potare il sommacco? Celebrato per i suoi straordinari colori autunnali e la sua forma simile all’acero, prospera con una potatura minima e sapiente. I metodi essenziali includono la rimozione del legno secco, il diradamento dei rami e il mantenimento di una forma equilibrata. All’inizio della primavera è l’ideale per la potatura, poiché favorisce la crescita, previene malattie e migliora l’aspetto generale.

Malattie:

avversità patite da questa specie sono causate dalla presenza di cocciniglie, funghi, batteri, cancri causati dal fungo Botryosphaeria ribis, mal bianco causato da Sphaerotheca macularis.

PARTICOLARITÀ

Rhus: [Anacardiaceae] dal celtico rhudd rosso: riferimento al colore delle infruttescenze

typhina: L’epiteto typhina deriva dal fatto che i giovani rami sono ricoperti da una peluria rossastra che le fa assomigliare alle infiorescenze della Typha spp.  Il nome italiano ‘sommaco’ o ‘sommacco’ deriva dall’arabo ‘sumaq’.

Annotazioni

Che pianta è il sommacco? “è una pianta ornamentale molto amata dai paesaggisti grazie alla sua vitalità per tutto l’anno, in contesto urbano e suburbano, industriale o ai margini della foresta. Dove il suolo è sottile e troppo secco per alberi più grandi, il sommaco americano è resistente anche se esposto all’inquinamento. Si diffonde agevolmente, stabilizzando e riabilitando habitat compromessi. Insieme a piante annuali e perenni, il sommaco americano è in grado di riportare la vegetazione in siti scavati, industrializzati e spogliati.

È inoltre una pianta ornamentale che potenzia la vitalità del panorama naturale, è utile per le specie di uccelli autoctoni e gli insetti benefici, offre un’importante fonte di cibo per gli animali selvatici durante l’inverno e polline, nettare, e rami in cui fare il nido.” (da https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/sommaco-americano/ )

Soprattutto, il frutto era utilizzato dagli Algonchini del Quebec, i Menominee, i Cherokee, gli Ojibwa e i Potawatomi, fresco o essiccato, per essere conservato durante l’inverno e preparare una bevanda simile a una limonata, ottenuta immergendo il frutto in una ciotola d’acqua, lasciandolo in infusione, strizzandolo a mano e infine filtrando il liquido per rimuovere eventuali residui. Il risultato è una bevanda rinfrescante, ricca di vitamina C e antiossidanti.

Di questo genere dal Rhus coriaria (detto “anche sommacco dei cuoiai”) già in antichità si estraevano i tannini in esso presenti per conciare le pelli. Tutt’oggi il sommaco può essere usato come tintura naturale, offrendo alle concerie un agente conciante.

In cucina:

Le bacche di Sommacco maggiore possono essere raccolte e utilizzate per preparare un tè delizioso e aspro. Basta mettere in ammollo le bacche in acqua fredda, filtrare il liquido e dolcificarlo a piacere. Questo tè naturalmente privo di caffeina è rinfrescante e può essere gustato caldo o freddo.

Il frutto rosso scuro ha note acide; come spezia il sommaco (di cui esistono 250 varietà all’interno della famiglia) è usato nella cucina tradizionale e moderna. La maggior parte del sommaco disponibile negli Stati Uniti è tuttavia importato dalla Turchia e ha origine da una specie diversa. Il prodotto turco ha un profilo aromatico diverso, molto più forte e simile all’aceto rispetto alla varietà americana. È il sommaco indigeno americano a essere caratterizzato da un aroma delicato e complesso, tutto suo: aspro, con note di ciliegia e tostate, meno astringente e più adatto a essere usato come spezia.

Targioni Tozzetti ricorda che al tempo dei romani i semi di una pianta chiamata Rhus obsioniorum et coriaronum venivano utilizzati come condimento dei cibi per la presenza di acido citrico e malico; i frutti della stessa pianta in oriente venivano utilizzati a guisa di capperi.
Le bacche secche del sommacco (di cui esistono 250 varietà all’interno della famiglia) possono essere macinate in una spezia saporita comunemente usata nella cucina mediorientale. Questa spezia aggiunge un tocco di limone a piatti come insalate, carni alla griglia e zuppe. Il suo sapore unico può elevare le tue creazioni culinarie, rendendole sia gustose che esotiche.

Il consiglio del mondo del giardino

il Rhus typhina ha il fascino del bonsai ed il carattere dell’acero che è sempre diverso perchè si adatta alla situazione. Se gli si permette di crescere come desidera e intervenendo il minimo si otterrà un esemplare che darà infinite soddisfazioni

Il sommacco maggiore (Rhus typhina) è una pianta resistente e versatile, coltivata per il suo aspetto ornamentale e la capacità di adattarsi a diversi ambienti. Cresce bene in terreni secchi e poveri, sopporta l’inquinamento urbano e offre un contributo ecologico grazie ai suoi frutti, che forniscono cibo agli uccelli e agli animali selvatici durante l’inverno. Se ti interessa coltivarlo, ora sai dove cresce, come coltivarlo, quando potarlo e quali sono le sue caratteristiche distintive. Con le giuste cure e attenzioni, questa pianta può arricchire giardini, paesaggi urbani e spazi naturali, regalando bellezza in ogni stagione.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: si ringrazia Pietro ed il suo unalberoalgiorno.blog per l’immagine di copertina ed i fiori, actaplantarum.org ed in particolare Pancrazio Campagna per le foglie, Giorgio Faggi per i frutti ed i semi, Milena Villa per il ramoscello, Pixabay ed i particolare  Teodor Buhl, Manfred Richter, Elstef, WikimediaImages, Hans, alberaturedagiardinofastigiata.it di Piedoni Dante, giardinsdugue.eu e jurassicplants.co.uk

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