Taraxacum officinale Weber

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Il Taraxacum officinale (tarassaco o dente di leone) è una pianta erbacea perenne diffusa in Asia e in tutta Italia fino a 2.000 m. Ha foglie a rosetta, fiori gialli a “capolino” e frutti alati (soffioni). È apprezzato per le sue proprietà lassative, diuretiche e depurative; impiegato in fitoterapia e cucina (insalate, minestre, radice tostata). Simboleggia nutrimento e coraggio nella tradizione popolare.

INDIVIDUAZIONE DEL Taraxacum officinale Weber

Nome scientifico: Taraxacum officinale Weber

Nome comune italiano: Tarassaco – Dente di Leone – Dente di cane – Soffione – Nonnino – Cicoria selvatica – Cicoria asinina – Grugno di porco – Ingrassaporci – Brusaoci – Insalata di porci – Pisciacane – Lappa – Missinina – Piscialletto – Girasole dei prati – Erba del porco.

Famiglia: Asteraceae

Provenienza: Asia centrale ed occidentale

Ambiente: Pianta tipica dei climi temperati.Negli incolti e nei prati concimati in tutta Italia. Diffusa fino ai 2.000 mt. di altitudine.

Sempreverde o decidua: Decidua

RICONOSCIMENTO VEGETALE DEL Taraxacum officinale Weber

Altezza: 10 – 30 cm

Larghezza (estensione): 10 – 30 cm

Portamento: Pianta perenne erbacea

Foglia: foglie semplici, oblunghe, lanceolate e lobate con margine dentato disposte in rosetta basale, intera o divisa con lobi triangolari, picciolate.

Fiore: “capolino” largo 2-4 cm con brattee piegate indietro a calice racchiudenti il ricettacolo da cui partono centinaia di fiorellini che compongono il fiore di colore giallo intenso;

Fioritura: aprile – maggio ma anche fino all’autunno

Frutto: insieme dei frutti (acheni) con un becco piumoso (l’insieme forma il cosiddetto pappo) da cui il nome popolare di “soffione” in quanto la dispersione avviene grazie al vento

Proprietà: lassative, depurative, disintossicanti, diuretiche

Profumo: insignificante

NECESSITÀ

Manutenzione: nessuna

Esposizione alla luce: Sole, Mezzombra

Tipo di suolo: non ha bisogno di terreni particolari, ma preferisce un suolo sciolto e spazi aperti

Acidità del suolo: indifferente

Area climatica italiana: tutte

Bisogno di acqua: basso

Malattie: mal bianco, muffe, oidio, peronospora, ruggine e ticchiolatura.

PARTICOLARITÀ

Sembra che di Taraxacum si possano distinguere da 35 a 57 specie diverse, di cui una in America Meridionale ed una in Australia, ma che in Italia ci sia sono il Taraxacum officinale Weber. (treccani.it)

Nella mitologia il Tarassaco nasce dalla polvere sollevata dal carro di Elio, Dio della luce solare, indicando tutta l’ambivalenza LUCE – BUIO del rimedio.

Si narra che Teseo mangiò solo Tarassaco per un mese prima della sua avventura con il Minotauro. Il Tarassaco quindi simboleggia nutrimento, coraggio e audacia.

Secondo una leggenda irlandese le fate, all’arrivo degli uomini si nascosero nel soffione del Tarassaco. (agopunturablog.it)

Annotazioni

Il nome ufficiale Tarassaco proviene dal greco tarakhḕ “scompiglio”, e àkos “rimedio”: rimedio al turbamento per la sua capacità di rimettere in ordine l’organismo.

Il tarassaco o P’u-Kung-ying è utilizzato, in fitoterapia, nella Medicina tradizionale cinese come depurativo in grado di purificare il “Calore”, eliminare le tossine e dissipare i noduli, con tropismo epatico (epatiti) e gastrico.

“[…] Anche etimologicamente rimane aperta la questione se il rimedio del turbamento sia tale perché lo riduce o lo provoca. Una chiara indicazione alle virtù magiche di questa pianta.” (per approfondire)

Proprietà coleretiche, colagoghe e diuretiche. Ottimo alleato per i problemi digestivi per regolare il flusso biliare e per stimolare la diuresi.

Un detto francese afferma che il tarassaco “purifica il filtro renale e asciuga la spugna epatica”.

Le foglie sono reperibili anche in erboristeria.

Il nome Dente di Leone deriva dai denti ben visibili dei margini fogliari.

Piace alle api che ne ricavano un miele monoflorale.

In cucina

Le foglie giovani sono raccolte in primavera per utilizzarle crude in insalata. Per minestre, ripieni e frittate sono buone cotte. La radice tostata era utilizzata al posto del caffè. I boccioli fiorali sono conservati sott’olio o in salamoia dove possono sostituire i capperi.

Le foglie e la radice contengono molte sostanze bioattive come gli steroidi, i flavonoidi, le vitamine B1, B2, C ed E ecc. (per un elenco trovate tutto qui)

Il consiglio del mondo del giardino

Potete raccoglierlo veramente dappertutto, magari con la radice per farne un utile angolino in giardino o in un vaso.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Fonti delle immagini: si ringrazia Pixabay e moltissime grazie per il prato a NoName_13 e per il pratone Bruno Germany; per la pianta a Erstmal_Pause; per il fiore a Peggychoucair; per le foglie ad Hans; per gli Acheni a Alexa; per i semi a InspiredImages; per i fiori nel cielo a Frauke Feind.

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