L’Arte Topiaria

La potatura delle piante in giardino: Come dare una forma alla pianta grazie all’arte del giardinaggio

Nelle scorse settimane abbiamo parlato della potatura delle piante in giardino. Abbiamo affrontato questo vasto argomento suddividendolo i 3 parti: La Teoria, Le Piante e La Pratica.

Ora che sappiamo come potare, in che stagioni farlo a seconda della pianta, come capire quali rami tagliare, dove tagliarli e che attrezzi utilizzare, una naturale prosecuzione ci sembra quella di parlare dell’arte topiaria, l’arte del giardinaggio.

 

Cos’è l’arte topiaria? Quando nasce e perché si chiama arte topiaria?

Oggi è l’arte di modellare in forma geometrica o antropomorfa la chioma di una pianta. 

Ma cosa significava “Topiaria” in origine?

Comunemente si racconta che l’arte topiaria nasce in Antica Roma al tempo di Vespasiano. 

La parola “Topiaria” si fa derivare da “Topos” che in greco significa paesaggio e questo è assolutamente possibile.  

Guido Giuppini, però, ricorda l’intervento di Ermanno Malaspina al convegno di studio “Regionis forma pulcherrima” del 2011 a Bologna che considera che “[…] i contadini lombardi e piemontesi sanno benissimo, per conto loro, che la “topia” è la “pergola”. E che per arte topiaria si deve intendere l’arte di condurre le piante con legacci lungo strutture di legno o di dargli forma con opportune potature […]” (G. Giuppini – Il Giardino degli Equivoci – Ed. habitus Libro che trovate raccontato nel relativo articolo).

Consultando l’interessante articolo di Elisabetta Pozzetti sul sito di Villegiardini.it, dove racconta la storia di questo termine dai romani al ‘900, scopriamo che la storia è molto più complicata e forse i romani hanno fatto propria una parola greca usata per indicare i lavori in giardino, identificandola prima con chi pota le piante, il giardiniere, e poi genericamente come atto creativo di modifica delle piante e di uno scorcio del giardino.

Noi ci fidiamo degli esperti e, sottolineando il fatto che una spiegazione non neghi l’altra, invitiamo i lettori a coltivare l’esercizio del dubbio, della critica costruttiva e del libero pensiero. Indubbia rimane sempre la necessità, per farsi un’idea, di leggere il più possibile sull’argomento.

Certo è che l’arte di obbligare le piante a crescere su percorsi decisi dall’uomo è sicuramente molto antica. Se nella topiaria comprendiamo anche la legatura delle piante possiamo ritrovare la coltivazione della vite anche nelle Pitture funerarie egizie o alle decorazioni delle anfore elleniche.

 

 

Come dare una forma alla pianta: Gli approcci alla creazione di una forma topiaria

Nell’arte topiaria si possono raccogliere tre diversi approcci:

  • Quello che taglia “in forma” siepi ed alberi ad alto fusto,
  • quello che pota una pianta seguendo una ingabbiatura in una forma reticolata di ferro, eliminando ciò che della pianta esce dalla forma,
  • e quella dell’avviluppare tralci intorno ad una forma, eseguita quindi con dei rampicanti.

 

 

Quali piante si usano per l’arte topiaria?

Per questo tipo di potatura si consiglia una pianta a fogliame persistente, rustica e forte che tolleri bene le tante potature, con fogliame denso e crescita lenta (per diminuire il numero di potature). Andando in ordine di grandezza dal più piccolo al più grande,

il Timus vulgaris, l’Hyssopus officinalis, la Teucrium chamaedrys, la Santolina chamaecyparissus, la Lavandula officinalis, il Myrtus communis, il Rosmarinum officinalis, la Lonicera nitida, lo Juniperus pfitzeriana, il Ligustrum jonandrum, il Pinus parviflora, l’Ilex cornuta, il Buxus sempervirens e microphylla, il Laurus nobilis, il Cupressus e conifere simili, il Carpinus betulus, il Taxus baccata, il Quercus ilex (leccio).

Anche alcune rampicanti possono creare effetti di arte topiaria come l’edera e il Ficus repens che potete ammirare in tutta la sua maestosità arrampicato alla facciata della Villa del Balbianello sul lago di Como.

 

Ficus repens a Villa del Balbianello - Lago di Como

 

Quali sono le condizioni in cui si può creare una forma topiaria?

Perché una forma topiaria abbia successo si devono rispettare le necessità della pianta in fatto di esposizione, acqua e terreno. Le continue potature infatti creano uno stress che può essere sopportato solo se le condizioni di vita sono ottimali. In caso contrario la pianta spoglierà in più punti e sempre di più fino a far morire l’esemplare…nonostante tutte le attenzioni dategli.

Vi lasciamo quindi qualche suggerimento attuativo per poter dare una forma alle vostre piante:

  • Non potate i primi due anni per la troppo giovane età della pianta.
  • Se in giardino volete più piante “in forma”, assicuratevi di metterle a dimora alla giusta distanza l’una dall’altra perché ogni pianta ha bisogno del suo spazio per crescere bene e sopportare le potature.
  • Nella sartoria c’è un famoso detto. “misura 2 volte e taglia 1”. Questo perché è facile prendere male una decisione sbagliando poi il taglio, azione per la quale non si può tornare indietro. Lo stesso principio va applicato alla topiaria. Aggiungerei che se sbagliate in un punto non dovete cercare di sistemare tagliando ulteriormente altrimenti farete un buco che durerà un intero anno.
  • Lavorare sempre dall’alto in basso, dal centro verso fuori e in modo simmetrico: se taglio da una parte poi taglio anche dall’altra.
  • E come ultimo suggerimento consigliamo di non potare da ottobre in poi perché in caso di nascita di nuove gemme non resisterebbero all’inverno.

 

 

Si può fare arte topiaria in vaso?

Ci ho pensato molto e mi sentirei di consigliarvi solo un paio di soluzioni.

Potete prendere un grande vaso e poggiare al centro una gabbia a sfera, cono o piramide dentro cui farete crescere piante che non diventano troppo grandi come:

il Timus vulgaris, l’Hyssopus officinalis, la Teucrium chamaedrys, la Santolina chamaecyparissus, la Lavandula officinalis, il Myrtus communis, il Rosmarinum officinalis, la Lonicera nitida, lo Juniperus pfitzeriana, il Ligustrum jonandrum

e intorno inserirete piccole piantine da fiore stagionali lasciate libere.

 

 

Oppure, sempre con 3 o 4 piante di quelle citate sopra, fate un vaso o un gruppo di vasi diversi, ma armonici che potrete mettere in forma vicini: il risultato sarà di un gruppo profumato e di diversi colori e grane dall’effetto strabiliante [vedi i Knot gardens (Giardino dei nodi) un giardino dal design formale in una cornice quadrata, costituito da una varietà di piante ed erbe aromatiche tra cui, oltre a quelle già citate sopra, Origanum majorana (maggiorana), Artemisia abrotanum, Melissa officinalis, Tanacetum balsamita (Erba di San Pietro), Acanthus (in varietà), Malva sylvestris, Matricaria chamomilla (Camomilla), Calendula officinalis e Viola (in varietà). Un esempio è il Privy Garden di Hampton Court di Enrico VIII – 1525].

Per le sagome semplici bisogna scegliere il ramo o i rami di una pianta giovane che formeranno il nucleo della scultura verde.  

 

 

Dare una forma alle piante utilizzando le gabbie

“Se invece preferite le sagome complesse, ricorrete a strutture e intelaiature costituite da materiale robusto, che potete preparare anche da soli utilizzando per esempio del filo di ferro spesso, a cui dovrete intrecciare del filo metallico sottile, al fine di delineare una sagoma più netta e precisa. Come sostegno temporaneo per dar forma all’intelaiatura vanno benissimo anche le canne da giardino, mentre per legare i getti alla struttura utilizzate del filo catramato. La pianta va posta dentro l’intelaiatura. […] Val la pena ricordare che l’arte topiaria richiede potature molto più precise rispetto a quelle delle siepi” (eticamente.net)

 

 

Quali strumenti si usano per l’arte topiaria?

Esistono in commercio delle forbici e dei tagliasiepi che sono stati creati proprio per questo tipo di potatura perché molto più precisi ed affilati. Li trovate qui.

 

 

Curiosità sull’arte topiaria del giardinaggio

Nel medioevo questo tipo di potatura veniva utilizzato dai conventi che erano quasi gli unici a tenere un giardino. Lo scopo del giardino era prettamente orticolo e serviva per verdure e frutta. I frati erano soliti limitare le aree di coltivazione con bordure di siepi di bosso di forma geometrica e creando i primi labirinti che simboleggiavano il percorso difficile che porta alla virtù ed alla conoscenza.

Nel Rinascimento torna la possibilità per nobili e commercianti di avere uno spazio giardino e nel farlo copiano dagli orti monastici, oltre che dai giardini d’oriente (ma questa è un’altra storia che trovate in un paio di articoli su questo sito) innamorandosi dei labirinti che diventano di gran moda tra i nobili e li desiderano nei loro giardini e nelle ville. Se però, negli orti monastici i labirinti portavano da A a B senza falsi o multipli percorsi, per i nobili il labirinto recupera il suo lato giocoso introducendo strade cieche e luoghi per appartarsi (ricordate l’articolo “Baci e Giardini”?).

 

Il consiglio del mondo del giardino

Iniziate con forbici manuali che vi aiuteranno a sviluppare la capacità di potare armonicamente. Poi passerete agli attrezzi elettrici che velocizzano il lavoro. Ricordate però che per le piante in taglio elettrico è di maggior stress ed il taglio manuale è molto zen.

Ora a cavallo! Il lavoro ci aspetta! Il nostro nuovo meraviglioso spazio esterno sta per nascere!

BUON LAVORO e…se avete domande scrivete pure a info@mondodelgiardino.com

Per le Immagini si ringrazia Pixabay ed in particolare kham_me per la foto social, Ольга Фоломеева per la copertina, David Mark per il filare di tronchi di coni, Yves per la topiaria davanti alla tenuta e il primo piano di una sfera potata, Julia Casado per la grande aiuola topiaria, Jacques GAIMARD per il giardino della tenuta con fontana, beborghi.com per la Villa del Balbianello, Pinterest per i Knot gardens e per il vaso con topiaria a fiamma, elizabethgracegardens.com per il vaso di lavanda, theimpatientgardener.com per la scala con i vasi, besti.it per gli orsacchiotti, alibaba.com per le gabbie.

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